Catalogna indipendente, l’80% dice sì, Madrid contesta il voto
BARCELLONA – “Si attesta a poco più dell’80% il numero dei favorevoli all’indipendenza della Catalogna”. Così ha dichiarato questa mattina il vicepresidente del Parlamento catalano Joana Ortega. Questo weekend si è infatti votato nella provincia spagnola con un referendum simbolico organizzato dagli attivisti pro-indipendenza della regione e che sembra essere il primo passo verso una completa emancipazione dal governo di Madrid.
Due erano le questioni su cui sono stati chiamati a esprimersi i cittadini: se dare alla Catalogna lo status di nazione e se concederle l’indipendenza. A recarsi al voto sono stati oltre due milioni di catalani (su 5,4 di aventi diritto), ma per la maggior parte si è trattato di attivisti e questo sembra spiegare l’alta percentuale del risultato indipendentista. Secondo sondaggi ufficiali invece lo scarto tra unionisti e separatisti è molto meno marcato e le due fazioni sono sostanzialmente in equilibrio.
Nei giorni scorsi il governo di Madrid aveva bollato come “propaganda politica senza alcun valore ufficiale”. E la Corte Costituzionale spagnola lo aveva dichiarato illegale ed incostituzionale visto che limitava il voto ai soli cittadini catalani e non a tutti gli aventi diritto del Paese come previsto dalla Costituzione spagnola. Il referendum si è svolto in maniera pacifica e non è stato necessario perseguire i votanti ma la Corte Costituzionale oggi ha dichiarato che verranno presi provvedimenti contro gli organizzatori in seguito alle denunce del Partito popolare (il principale del fronte unionista e guidato da Rajoy, premier spagnolo).
“Ci siamo guadagnati sul campo il diritto a un referendum definitivo” ha dichiarato oggi Arturo Mas, presidente della Generalitat (il governo catalano), che si è anche assunto la responsabilità legale dell’organizzazione.
Ma prima di ottenere l’indipendenza bisognerà vincere l’opposzione ferma di Rajoy che appena prima del referundum aveva dichiarato che la Spagna rimarrà unita e indivisa almeno fin quando lui sarà al governo.
Andrea Speziale
10 novembre 2014