Obama, Cina rispetti diritti umani
Il presidente al vertice Apec, poi Birmania e G20 in Australia. Anche Putin è a Pechino
PECHINO – Barack Obama ha voluto iniziare il suo soggiorno di tre giorni in Cina con un appello: “Pechino rispetti i diritti umani e la libertà di stampa”. Tutti i riferimenti sono per Hong Kong e per la Rivoluzione degli ombrelli degli studenti. Obama ha però evitato di esporsi troppo definendo “complessa” la situazione a Hong Kong e sostenendo che la Cina “è diversa dagli USA e non deve seguire il modello americano in ogni momento”.
Vertice Apec. Il presidente americano è a Pechino in questi giorni per il meeting dei Paesi Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation), in cui si è discusso anche della creazione di un’area di libero scambio trans-Pacifico (Tpp) tra 12 Paesi che si sono mostrati interessati: una questione che lo stesso Obama ha definito “prioritaria per tutta la regione”. La riunione tra questi 12 Paesi, che costituiscono il 40% del PIL mondiale, si è svolta fuori dalla sede dell’Apec per non irritare la Cina, esclusa dalla Tpp e che invece propone un’area di libero scambio Asia-Pacifico (Ftaap).
Obama avrà poi un incontro informale con Xi Jinping, leader cinese, sul modello di quello avvenuto nel 2013 in California. Tra le questioni in agenda ci saranno sicuramente il cyberspionaggio e la convertibilità sui mercati dello Yuan (che nel frattempo, a detta dello stesso Putin al vertice Apec, “si sta legando sempre di più al Rublo per spezzare il monopolio del Dollaro nel mercato energetico”).
Tra le note più positive da segnalare c’è la storica stretta di mano tra Xi Jinping e il premier gaipponese Shinzo Abe: erano tre anni che i leader delle due nazioni non avevano incontri ufficiali. Sembra dunque che tra i due colossi asiatici ci siano segnali di distensione dopo tutti i conflitti per le isole contestate nel Mar Cinese Meridionale.
Birmania, G20 e Putin. Dopo la Cina Obama volerà in direzione Myanmar (Birmania) dove avrà un incontro con il presidente Thein Sein e soprattutto la leader dell’opposizione e premio Nobel San Suu Kyi. Qui parteciperà all’incontro dei Paesi dell’Asean (Associazione delle nazioni del sud-est asiatico) e cercherà di promuovere riforme democratiche in un Paese bloccato dalla giunta militare.
Il lungo tour asiatico del presidente americano si concluderà con il meeting dei Paesi del G20 a Brisbane in Australia. Qui ci sarà probabilmente un incontro informale con Putin e l’argomento principale di discussione sarà senza dubbio l’Ucraina e la politica aggressiva russa in Europa.
Si tratterà di incontri minori e non ufficiali che potrebbero avvenire anche prima dell’inizio dei lavori del G20, infatti già oggi a Pechino sono presenti Obama e Putin e non è escluso che tra i due ci sia un colloquio anche prima di arrivare in Australia.
In un momento non facile per il presidente americano, con il Congresso a maggioranza repubblicano dopo le elezioni di metà mandato, la sfida asiatica (con tutte le problematiche su cyberspionaggio, terrorismo, economia e cooperazione) potrebbe rappresentare una svolta cruciale per rilanciare Obama e gli USA.
Andrea Speziale
10 novembre 2014