Perù: 22 vittime nell’incendio di un palazzo
Almeno 26 persone sono morte sabato e una decina i feriti nell’incendio di un centro di riabilitazione per tossicomani, che funzionava apparentemente in maniera clandestina nella periferia di Lima. L’incendio causato da un materasso incendiato da pensionati dopo un litigio, ha intrappolato alcune persone mentre facevano colazione, l’incendio si è subito esteso senza che nessuno ha potuto far nulla di concreto per spegnerlo.
La maggior parte delle vittime sono morte per asfissia. Il fuoco prima di essere neutralizzato dai pompieri si esteso nei primi piani dell’edificio composto da mattoni legno. Il ministro della sanità Alberto Tejada ha annunciato sulla canale televisivo ATV + alla fine dell’incendio che le vittime sono 22 mentre il medico Javier Correa ha aggiunto che altre persone sono morte nel trasporto all’ospedale aggiungendo che tre dei feriti sono attualmente in gravissime condizioni. Circa cinque ore dopo l’incidente le famiglie giravano intorno al luogo dell’incendio tra angoscia e speranza nel tentativo di trovare nipoti, figli o fratelli. Alcuni poliziotti di cui il capo della polizia nazionale, il generale Raul Salazar hanno percorso l’interno di quel che resta dell’edifico ma senza trovare assolutamente niente. Il municipio di San Juan di Luringancho ha annunciato in un comunicato che il centro è stato chiuso almeno due volte in passato, perché le condizioni minime di spazio non erano sufficienti per garantire il corretto funzionamento della struttura e contava più di 80 detenuti. La vice presidente peruviana Marisol Espinoza, assumendosi la responsabilità di capo dello stato OllantaHumala in visita ufficiale in Svizzera ha presentato le proprie condoglianze alle famiglie delle persone scomparse nell’incendio del centro di riabilitazione.
Manuel Giannantonio
30 gennaio 2012