Ucraina verso l’UE, Mosca accetta il risultato
Poroshenko e Iatseniuk testa a testa. Anche filorussi in Parlamento
UCRAINA – Il conteggio dei voti non è ancora terminato ma appare ormai chiaro che il nuovo Parlamento ucraino sarà più che mai filoeuropeista. Sono due infatti i partiti che hanno ottenuto la maggioranza (separati solo da una manciata di voti) dei voti in un serrato testa a testa: il Blocco del Presidente Poroshenko e il Fronte nazionale del premier Iatseniuk, entrambi favorevoli ad un avvicinamento del Paese all’Europa.
Al terzo posto Samopomich (“auto-aiuto”), il giovane partito guidato dal sindaco di Leopoli, anch’esso pro-UE.
Poroshenko avrebbe già iniziato le trattative e gli accordi per formare una coalizione tra questi partiti e altri partiti minori – tra cui il partito di Yulia Tymoshenko, la leader della rivoluzione arancione, che a malapena ha raggiunto la soglia di sbarramento – in modo da poter realizzare le tanto attese riforme politiche che servono all’Ucraina. Tra i partiti di minoranza entrati in parlamento hanno ottenuto un buon risultato i filorussi del Blocco di opposizione che riuscirà a entrare in Parlamento; per la prima volta dal 1993 invece non saranno rappresentati i comunisti che non riescono a superare la soglia di sbarramento del 5%.
Le elezioni si sono svolte sotto la supervisione dell’Osce (Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione in Europa) che tramite i suoi osservatori ha potuto constatare che “si sono svolte in conformità alle norme democratiche” evidenziando solo sporadici e isolati incidenti.
Da segnalare che molti ucraini non si sono recati alle urne: in Crimea, dichiaratasi indipendente ma non riconosciuta da Kiev, non si è votato, nelle regioni di Donetsl e Lugansk (controllate dai filorussi) l’affluenza ha toccato dei picchi minimi e anche nell’Ovest del Paese l’affluenza è stata bassa attestandosi i a poco più del 50%.
Il divario tra il Blocco e il Fronte potrebbe avere anche conseguenze politiche interne oltre a spingere il Paese verso l’UE. I due infatti condividono le stesse idee in quanto a riforme economiche e a sentimenti filoeuropei, ma non si può dire lo stesso per quanto riguarda l’altro grande problema dell’Ucraina: le relazioni con la Russia e la guerra civile nell’est del Paese. Il premier infatti non è ben disposto a un dialogo con Mosca per risolvere i conflitti e per le forniture di gas, che preferirebbe ottenere dall’Europa. Poroshenko dunque potrebbe ritrovarsi piuttosto solo nel nuovo Parlamento.
Reazioni internazionali. Non tardano intanto ad arrivare le prime dichiarazioni a caldo sui risultati di questa elezione. “Le elezioni parlamentari in Ucraina rappresentano una vittoria della democrazia. E’ importante che sia stata assicurata la più ampia partecipazione al voto, a testimonianza dell’impegno delle forze politiche e del popolo ucraino per la costruzione di un futuro di pace e stabilità” sostiene Lady PESC Federica Mogherini.
Anche da Bruxelles arrivano plausi per la vittoria dei filoeuropeisti: dal suo account twitter Barroso (presidente uscente della commissione UE) si “felicita con gli ucraini” e poi aggiunge insieme a Van Rompuy (presidente del Consiglio europeo in carica) che si attende “una rapida formazione di un nuovo governo in vista di un processo di riforme politiche ed economiche necessarie”.
Non manca di congratularsi anche il presidente del Parlamento europeo Schulz: “Mi congratulo con gli ucraini per il coraggio e determinazione democratica”.
Mosca riconosce il voto. Ma la dichiarazione più importante è sicuramente quella di Karasin, vice Ministro degli Esteri russo, che già prima che finissero le operazioni di conteggio si era così espresso: “Aspettiamo i risultati ufficiali, ma già ora è chiaro che nonostante la campagna elettorale dura e sporca, le elezioni sono valide”. Ma non ha dimenticato di sottolineare che la numerosa presenza di nazionalisti nel Parlamento potrebbe indurire la posizione di Kiev nei confronti di Mosca.
Andrea Speziale
27 ottobre 2014