Spagna: la rete della vergogna
Le immagini diffuse il 22 ottobre da un golfista che proseguiva la sua partita mentre una decina di immigrati tentavano di scalare la rete che circonda il campo da golf, hanno provocato l’indignazione e suscitato il dibattito per la sostituzione del lussuoso centro.
“La rete della vergogna”, titolava “El Mundo” pubblicando la fotografia di una giocatrice di golf concentrata sul proprio swing, di fronte allo sguardo del suo allenatore e di una decina di immigrati che si sono arrampicati sulla sommità di una rete alta 6 metri sulla frontiera con il Marocco, nella zona spagnola di Melilla.
Rifiutando di scendere, nonostante gli ordini della Guardia Civil spagnola, alcuni di loro sono rimasti sospesi per tre ore. Per molti di loro era l’ottavo tentativo di ingresso illegale per Melilla.
Secondo quanto riferito da “El Diario”, questo lussuoso club era già nel mirino di molte critiche per la pessima gestione e per il fatto che è finanziato dal denaro pubblico e costruito con un prestito di 2 milioni di euro da parte del Fondo Europeo di sviluppo regionale (Feder), istituzione che dovrebbe armonizzare gli squilibri dell’Unione Europea.
“Il terreno di golf costruito di fronte alla rete di Melilla, è un’installazione municipale gestita da un club privato, diretto da Enrique Bohorquez direttore di uno dei principali giornali della città, “Mellila Hoy”, un quotidiano che rivece grossi aiuti pubblici”, evidenzia “El Diario.es”. L’intero progetto, tuttavia, era molto discusso dalla sua origine.
Nel frattempo, il partito popolare (PP, al potere) ha presentato, il 22 ottobre, un progetto di legge autorizzando il rinvio immediato verso il Marocco dei migranti che hanno potuto accedere alla zona. Un soggetto che genera polemiche, poiché gli accordi internazionali firmati dalla Spagna rifiutano queste modalità ed esigono che i migranti che attraversano la frontiera ricevano assistenza.
“Oggi gli immigranti hanno potuto approfittare di una partita di golf prima di essere rimpatriati dagli agenti del ministero dell’Interno”, ha scritto l’autore della fotografia, José Palazon sulla sua pagina Facebook. Quando l’intolleranza oltrepassa i limiti della decenza e della dignità umana.
Di Manuel Giannantonio
(Twitter@ManuManuelg85)
24 Ottobre 2014