Obama: stop al gasdotto

Il presidente americano Barack Obama ha respinto mercoledì il progetto di costruzione del gasdotto gigante Keystone XL tra gli Stati Uniti d’America e il Canada, rendendo dunque i suoi avversari repubblicani responsabili di questa decisione contestata dalle associazioni ecologiche. Il gruppo TransCanada, nelle fasi all’origine del progetto, hanno immediatamente annunciato che andavano a presentare una nuova versione al fine di collegare le sabbie bituminose canadesi negli Stati Uniti.
“Faremo una nuova richiesta” ha dichiarato il direttore del gruppo canadese Russ Girling in un comunicato. Il primo ministro canadese Stephen Harper si è detto profondamente deluso del rifiuto americano, nel corso di un colloquio telefonico con il presidente Obama, hanno sottolineato i suoi addetti. Il presidente Obama, si è giustificato con queste parole in un comunicato: “Questo annuncio non è correlato ai meriti del gasdotto ma alle scadenze arbitrarie che impediscono il dipartimento di stato di riunire le informazioni necessarie per approvare il progetto”. Sotto la pressione degli ecologisti, l’amministrazione aveva riportato questo progetto al 2013, dopo le presidenziali di novembre, al fine di realizzare uno studio supplementare sull’ambiente. Ma una disposizione introdotta dai repubblicani a dicembre, nel progetto di legge sulle riduzioni fiscali, gli hanno imposto di prendere una decisione prima di febbraio. Obama ha anche aggiunto in seguito: “Sono deluso del fatto che i repubblicani del congresso abbiano originato questa scelta, ma questo non cambia l’ingaggio della mia amministrazione verso un energia prodotta negli Stati Uniti, capace di creare posti di lavori e di ridurre la dipendenza nei confronti del petrolio”. Il gasdotto previsto doveva percorrere 2700 km tra la provincia canadese di Alberta e il golfo del Messico per un costo totale di 7 mila dollari. Il progetto avrebbe dovuto creare 20.000 posti di lavoro e investito 20 milioni di dollari nell’economia americana secondo Trans Canada. Le associazioni ecologiste si sono opposti alla costruzione di una tale infrastruttura spiegando i rischi che avrebbe comportato la sua realizzazione, secondo loro avrebbe generato grandissimi problemi per l’ecosistema. L’ex governatore del Massasuchets e probabile nuovo avversario di Obama alla prossime elezioni, secondo gli esperti, ha dichiarato la scelta “scioccante” evidenziando l’incompetenza di Obama in materia di sforzi per la riduzione della disoccupazione che affligge il paese. Secondo Frances Beinecke presidente dell’ONG (Natural Resources Defense Council) Obama avrebbe intrapreso la direzione migliore rifiutando il progetto per delle buone ragioni, salvaguardando la salute del popolo americano, l’ambiente e gli interessi dell’industria petrolifera.
Manuel Giannantonio
19 gennaio 2012