Mubarak: non tiranno ma giusto
Hosni Mubarak è “un uomo giusto e non un tiranno” e l’accusa non dispone di alcuno elemento dimostrante che abbia effettivamente ordinato di sparare sui manifestanti l’inverno scorso, ha affermato l’avvocato dell’ex presidente egiziano. “Non c’è nessun collegamento tra Hosni Mubarak, accusato di omicidio e di abuso di potere, ha espressamente affermato Farid El Dib di fronte al tribunale del Cairo in cui è sotto processo l’ex rais. L’avvocato inoltre precisa che è un uomo dal cuore puro.
L’ex presidente è affiancato dai figli Gamal e Alaa, dal proprio ministro degli interni Habib al Adli e da molti responsabili della polizia per la sua implicazione presunta nella morte di 850 manifestanti uccisi nel corso delle giornate rivoluzionarie che hanno portato alla sua dimissione, l’11 gennaio 2011. L’eventualità di un assoluzione, che probabilmente porterebbe nuove manifestazioni, è stata presa in considerazione nella sala in cui si è svolto il processo. Fari del Dib indirizzerà gli altri capi di imputazione, tra i quali quello di corruzione, nei giorni a venire. Il giudice ha fissato la fine dell’udienza per il 16 febbraio. L’accusa ha richiesto la pena di morte per il 5 gennaio. Appoggiandosi ad una deposizione d’Omar Souleiman, nominato vice presidente qualche giorno prima delle dimissioni dell’ex capo di stato, l’avvocato ha assicurato che la polizia non ha mai ricevuto l’ordine di aprire il fuoco, inoltre gli ordini disposti erano quelli di agire secondo il metodo tradizionale facendo appello ai poliziotti antisommossa armati di manganello. Omar Souleiman e alcuni anziani funzionari sono stati attesi a lungo e le loro disposizioni non sono state rese note. Anche se non ha ordinato di sparare, Mubarak non ha adempito al dovere costituzionale di difendere la popolazione secondo l’accusa. Hosni Mubarak è stato al servizio dello stato egiziano per 60 anni ha sottolineato l’avvocato, ricordando il servizio svolto anche nelle armi. “E’ stato anche durante il suo regno che l’ Egitto ha recuperato il Sinai nel quadro degli accordi di Camp David, conclusi dal suo predecessore Anouar el Sadate e il primo ministro israeliano Menahen Begin nel 1978 firmato l’anno successivo. L’avvocato conclude infine dicendo : “ tutto quello che quest’uomo richiede, è di beneficiare della giustizia. Noi non possiamo macchiare la sua storia”.
Manuel Giannantonio
18 gennaio 2012