Corea del nord: 6 Mesi di lavoro forzato per chi non ha pianto la morte di Kim Jong Il

La capitale Pyongyang condanna tra i suoi cittadini chi non ha versato abbastanza lacrime durante il lutto per la scomparsa del “caro leader” Kim Jong Il. La presentatrice del canale nazionale in lacrime, folle intere unite da urla e pianti, e una disperazione percepibile nell’intera Corea del Nord. Queste immagini hanno fatto il giro del mondo e sollevato diversi interrogativi in chi le ha viste. L’agenzia stampa ufficiale aveva annunciato inoltre, una caduta delle temperature dovuta al pianto di alcuni orsi per la scomparsa del leader, il 17 dicembre scorso. Pura follia.
In pochi, che hanno potuto vedere nel mondo queste scene sono riusciti a spiegarsi la vera motivazione di questi pianti. Lacrime imposte dal regime, dalla propaganda o semplicemente lacrime versate da professionisti del pianto? Durante la morte di Stalin, le medesime scene di disperazione sono state visualizzate in tutto il mondo. Ma a meno di un mese dalla morte di Kim Jong Il, il nuovo potere in atto nella Corea del Nord ha iniziato a punire chi non sembrava sincero e chi non ha pianto abbastanza secondo il Daily NK, un sito della Corea del Sud. La sanzione prevista per questo tipo di reato ha dell’incredibile: 6 mesi di lavoro forzati nei campi di lavoro. Stessa sorte per chi non ha partecipato ai raggruppamenti organizzati in onore del “caro leader”. Sarebbero in corso anche alcuni processi per giudicare i coreani del nord che avrebbero tentato la fuga dal proprio paese o che avrebbero cercato di comunicare con un paese straniero con un cellulare. Gli abitanti che hanno criticato il sistema dinastico rischiano severamente di essere separati dalle loro famiglie e spediti lontani dalla loro dimora. Le dichiarazioni di questo quotidiano sono difficilmente comprensibile per chi appartiene e vive in una società come la nostra. Ma sfortunatamente sono le reali condizioni con le quali i coreani del nord si trovano a convivere quotidianamente. Inoltre Il Daily NK riferisce che Kim Jong Un, successore del defunto “caro leader” sembra davvero essere intransigente come il padre in quanto ogni giorno, fa circolare veicoli militari che diffondono per le strade la propaganda del regime, dichiarando la grandezza di Kim Jong Un.
di Manuel Giannantonio
13 gennaio 2012