Siria: oggi Assad parlerà alla nazione

La Lega Araba ha ammesso i suoi errori, i mercenari che dovevano reprimere le rivolte sembrano esser fuori controllo e fra sanzioni economiche, manifestazioni sempre più accese e moniti costanti da parte dell’Onu il regime di Damasco sembra destinato a durare ancora per poco.
Per questo motivo il presidente siriano Bashar al-Assad quest’oggi parlerà al paese per render note le sue opinioni sulla “questione interna e su sviluppi internazionali e locali”.
Anche i paesi più vicini alla Siria cominciano a criticare la condotta di Assad, accusato di aver ucciso tra i 6.000 ed i 10.000 uomini con le sue azioni repressive, mentre la Lega Araba, accusata dagli attivisti di aver agito come mezzo per concedere ad Assad altro tempo per reprime gli oppositori, sembra aver capito la gravità di quanto sta succedendo e sembra voler prendere le distanze.
Cresce sempre più la tensione internazionale, se gli Usa sono già pronti ad intervenire militarmente, con navi ed aerei già sul posto, sia in Siria che in Iran, ieri il primo ministro turco, Tayyip Erdogan, ha affermato che il suo paese è pronto ad intervenire in prima linea per placare la repressione siriana in quanto la Turchia è minacciato da quanto sta succedendo in Siria.
Le promesse fatte da Assad alla Lega Araba, ovvero l’ormai utopico piano di pace che prevedeva il ritiro delle truppe dalle città, il rilascio dei prigionieri politici e il dialogo, non sembrano mai esser rientrate nella sfera di possibilità contemplate dal regime di Damasco.
Intanto anche quest’oggi continuano le azioni repressive, secondo gli attivisti ad Homs all’alba le forze di sicurezza hanno preso di mira, con cannoneggiamenti, i quartieri di Baba Amr e Khalidiyeh.
di Enrico Ferdinandi
10 gennaio 2012