La Corea del sud chiede collaborazione al nord

Dopo la successione dei poteri in Corea del Nord, i rapporti con il sud non sono certamente migliorati. La delicata transizione tra il “caro leader” Kim Jong Il e il figlio successore Kim Jong è avvenuta con l’inasprimento di rapporti già difficilmente tesi con la Corea del Sud. Il presidente della Corea del Sud Lee Myung-Bak da Seoul, ha inviato una richiesta e lanciato un appello al nuovo leader affinché egli possa tornare al dialogo promettendo aiuti di natura economica se deciderà di rinunciare al nucleare.
Difficile prevedere riscontri positivi da questo dialogo ricordando la nota bellicosa fatta da Kim Jong Un dopo i funerali dell’amato padre, con la quale dipingeva i Coreani del sud come marionette sulle quali si scaglierà la forza dei coreani del nord per non aver avuto la decenza di portare il lutto per la scomparsa di un compatriota. Nella giornata di ieri Kim Jong Un, nel suo primo giorno di comandante supremo ha guidato una divisione di carri armati mandando così un equivocabile segno di continuità con la politica dello Songun del padre. Una politica ricordiamolo che fornisce i finanziamenti statali per l’esercito in Primis. Lee Myung-Bak ha comunque affermato che lascerà aperta la porta del dialogo ribadendo che se la Corea del Nord si fa avanti con sincerità potranno avviare insieme una nuova era per la penisola. Una situazione particolare visto che Seoul e Pyongyang sono tecnicamente in guerra vista la tregua del conflitto nel 1953. Le autorità coreane nel messaggio inaugurale per il nuovo anno hanno annunciato quanto sia fondamentale quest’anno per festeggiare il centenario del proprio fondatore Kim il Sum e per fondare una nazione forte, potente e prospera, senza però toccare la questione nucleare. Il paese resta ancora refrattario a qualunque influenza esterna e sembra continuare ad essere fondato principalmente da un regime dinastico militare che basa la propria sopravvivenza interna su un controllo capillare da parte dei servizi segreti e quella esterna sul ricatto nucleare che ha costretto gli Stati uniti e altri paesi a lunghe trattative sul tavolo della diplomazia internazionale. Kim Jong Il era un vero e proprio maestro nello svolgere queste attività.
di Manuel Giannantonio
2 Gennaio 2012