Siria, rivolta in un sobborgo di Damasco: “possiamo attaccare il palazzo presidenziale”
L’inviato del Daily Telegraph a Damasco ha raccontato di una rivolta dei disertori a Douma, una delle citta’ satellite della capitale siriana, queste le parole di uno degli attivisti: “Possiamo colpire anche il Palazzo presidenziale”.
Lo scenario raccontato è incredibile, barricate, corrente staccata e spari di proiettili da ogni parte, non appena i manifestanti urlano “Assad vattene” i militari del regime sono pronti ad aprire fuoco così i residenti di Douma hanno inchiodato finestre e porte per evitare di esser feriti.
Un gruppo di uomini armati facenti parte dell’Esercito siriano libero sta offrendo aiuto ai dimostranti. il capo militare del ‘Battaglione Damasco’ dell’Esl ha dichiarato al Deily Telegraph che a Damasco e dintorni ci sono: “oltre 2.000 uomini armati. : cerchiamo di impedire le operazioni dell’Esercito. Domenica volevano annientare un network di attiviste, siamo riusciti a impedirlo”. L’attivista ha poi lanciato un messaggio ad Assad: “Possiamo colpire anche il Palazzo presidenziale”.
Che gli attivisti si stiano preparando per un attacco per la giornata di domani? La cosa potrebbe esser probabile visto che dopo la firma per l’invio degli osservatori della Lega Araba il regime di Assad ha inasprito la repressione (ricordiamo 250 morti negli ultimi due giorni) ed indetto un assurda legge che prevede la pena di morte per chi vende le armi ai terroristi (alias manifestanti). Domani dovrebbero arrivare i primi tre osservatori della Lega Araba, cosa farà il regime di Assad rimane un mistero, gli attivisti fin dal primo momento avevano affermato che la firma era solo un modo per guadagnare tempo, ora il tempo è finito e non resta che vedere cosa succederà.
Intanto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney ha dichiarato: “Per la fine del regime in Siria è solo una questione di tempo”.
di Enrico Ferdinandi
21 dicembre 2011
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