Siria, Ghalioun alla Farnesina: ” le vittime della repressione sono 10 mila”

In Siria i cittadini continuano a chiedere democrazia ed il regime di Assad continua la sua azione repressiva. Nella giornata di ieri altri 44 siriani sono stati uccisi dalle forze militari di Damasco continua a crescere la tensione. Attivisti per diritti umani continuano a denunciare quanto fatto dai militari, l’Onu qualche giorno fa ha dichiarato che le vittime della repressione da marzo ad oggi sono almeno 4.000, ma secondo Burhan Ghalioun presidente del Consiglio nazionale siriano (che oggi ha incontrato il ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi alla Farnesina) le: “le persone sul campo ci parlano di diecimila morti.” Secondo Ghalioun le: “persone scomparse in Siria hanno toccato quota ventimila, mentre gli arrestati sarebbero 60-70 mila.”
Dopo queste dichiarazioni Terzi ha chiesto un ulteriore inasprimento delle sanzioni nei confronti di Damasco, per il ministro degli Esteri italiano il nostro paese: continua a perseguire la prospettiva di un inasprimento del regime sanzionatorio nei confronti del presidente Bashar al-Assad e dei suoi immediati sostenitori. Continueremo altresì a perseguire un’azione di facilitazione presso le Nazioni Unite di una risoluzione del Consiglio di sicurezza che possa chiarire ‘erga omnes’ questa impostazione di pressione economica sul regime”.
Terzi ha poi aggiunto che in merito all’ipotesi di creare corridoi umani in Siria per ora: “non ci sono piani specifici ma quando ci saranno, siamo disposti a valutare proposte. Qualora ci fosse uno spiegamento massiccio di osservatori della Lega araba in Siria, questo potrebbe essere un primo elemento di stabilizzazione, almeno di alcune zone, che potrebbe consentire l’accesso umanitario”.
Dal regime di Damasco però arrivano risposte sempre più dure. Ricordiamo ai nostri lettori che solo qualche giorno fa era stato annunciato l’invio da parte della Russia di tre navi da guerra dirette verso la Siria, anche gli Usa avrebbero inviato un sottomarino nucleare ed Assad, secondo alcuni giornalisti siriani, avrebbe già dato il via ad una serie di esercitazioni militari. La repressione come detto continua a mietere vittime ogni giorno, i controlli nei confronti dei cittadini sono sempre più stretti (sotto controllo anche il traffico web) e nonostante le sanzioni già inflitte a Damasco da parte della Lega Araba e dell’Unione Europea il presidente Bashar al-Assad continua la sua “politica” come se niente stia succedendo.
di Enrico Ferdinandi
10 dicembre 2011