L’ONU boccia il Vaticano: “Permessi gli abusi sui bambini”

In un rapporto molto severo pubblicato mercoledì 15 febbraio, il comitato delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini (CRC) chiede al Vaticano il “rinvio immediato” di tutti gli ecclesiastici colpevoli o sospettati di pedofilia.
“Il comitato è gravemente preoccupato di vedere che la Santa Sede non ha riconosciuto la portata dei crimini commessi e non ha preso le necessarie misure per far fronte a questi casi di pedofilia per proteggere i bambini e ha adottato politiche che hanno portato al perseguimento di tali abusi e impunità per i colpevoli”, recita il rapporto. Il CRC controlla ugualmente il deferimento di tutti i pedofili nella Santa Sede.
In questo documento, il CRC chiede che la Santa Sede renda di pubblico dominio i suoi archivi inerenti ai casi di pedofilia alfine che “coloro che hanno commesso i loro crimini” siano costretti a rendere conto dei loro atti. Il comitato esige inoltre una riforma del diritto canonico per assicurare una migliore protezione dei bambini grazie a “regole, meccanismi e chiare procedure”.
La risposta del Vaticano non priva di un certo imbarazzo, specifica che ci saranno minuziosi studi ed esami nel rispetto della Convenzione pur accusando l’ONU di voler “interferire nell’insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa”.
Le conclusioni dell’ONU sono state rese pubbliche dopo un incontro tra alcuni esperti del CRC e una delegazione del Vaticano, che ha avuto luogo il 16 gennaio.
Numerose questioni sono state poste dai membri del comitato:
“Perché non ci sono dichiarazioni obbligatorie nei confronti dell’autorità giudiziaria del paese dove i crimini sono stati commessi? Quali modifiche sono state apportate al codice comportamentale per impedire atti sessuali nei confronti dei bambini? Quali sanzioni sono state intraprese contro i membri del clero che hanno assunto un comportamento inadeguato? Quali misure sono state intraprese per affrontare questo problema e cambiare la situazione? Dov’è la cooperazione tra le autorità locali? E dove sono i risarcimenti per le vittime? “

I rappresentanti del Vaticano hanno ricordato che il Vaticano ha firmato la Convenzione dei diritti dei bambini nel 1990, e i suoi protocolli (di cui uno riguarda la pornografia che implica bambini) nel 2000. È proprio in quel periodo che i crimini commessi su milioni i bambini nella chiesa, soprattutto negli anni 60, 70, e 80, sono venuti alla luce negli Stati Uniti. Lo scandalo era doppio, poiché l’alta gerarchia della Chiesa fu accusata di aver protetto i colpevoli per preservare la buona reputazione dell’istituzione.
Durante il pontificato di Benedetto XVI, il Vaticano ha chiesto perdono alle vittime. La collaborazione tra le autorità civili è stata richiesta anche se le associazioni stimano che si tratti solo di belle parole.
Manuel Giannantonio
(Twitter @ManuManuelg85)
04 Febbraio 2014