Fukushima: Tracce di fissione, ma è solo fenomeno parziale

Torna la paura a Fukushima dove la Nisa, Agenzia per la sicurezza atomica ha annunciato di aver iniziato le procedure di controllo dopo aver rilevato la presenza di gas pericolose. Fin ora la situazione è stata definita non allarmante, in quanto i neutroni rinvenuti questa mattina potrebbero esser il frutto non di una fissione ma dall’attività di alcuni “emettitori” di neutroni o anche da reazioni di altra natura. Tuttavia non è neanche escluso con sicurezza che nel reattore 2, quello che ha avuto più danni quando lo scorso marzo il Giappone fu colpito dallo Tsunami, la situazione sia sotto controllo: “mancando riscontri sul grande rilascio d’energia”.
Yoshinori Moriyama portavoce della Nisa, in conferenza stampa, ha annunciato questa mattina che: “Non neghiamo alcuna ipotesi, compresa quella di criticità localizzate all’interno del reattore. L’importante è continuare a monitorare eventuali segnali di reazione fissile e mantenere una capacità di controllo”.
Sono stati nelle ultime ore avviate nel reattore numero 2 delle iniezioni di acido borico per neutralizzare i neuroni ed evitare che le temperature crescano ulteriormente.
Secondo gli analisti comunque il livello di radiazioni continua ad essere minimo, anche se la Tokyo Electric Power ha reso noto di aver trovato tracce di xeno (elemento chimico prodotto secondario della fissione nel reattore numero 2).
Il portavoce di Tepco Junichi Matsumoto ha invece dichiarato alla stampa che: “Si può stabilire che una criticità isolata è avvenuta per un breve periodo di tempo, a giudicare dalla presenza di xeno”. La Tepco ha poi affermato in una nota che il combustibile nucleare nel reattore 2 probabilmente non fonderà ancora.
Emilio Santoro, dell’Enea ha spiegato che: “Il reattore 2 non si è riacceso. La reazione di fissione nucleare rilevata nelle ultime ore dalla società che lo gestisce, la Tepco, è un fenomeno parziale che può verificarsi in particolari condizione di densità e distribuzione geometrica del combustibile rimasto all’interno del reattore”.
di Enrico Ferdinandi
2 novembre 2011