Ucraina: le prime parole di Tatyana Chornovil dopo l’aggressione

La giornalista ucraina Tatyana Chornovil, aggredita violentemente mercoledì, ha stimato ieri che la sua vita è stata messa in pericolo dopo aver condotto diverse inchieste denunciando le residenze del Presidente Viktor Ianoukovich menzionando anche altri funzionari. La sua aggressione è stata severamente condannata in Ucraina e all’estero dopo aver fatto il giro del mondo.
Le inchieste giornalistiche sulla corruzione, specie quella politica, suscitano sempre un grande clamore. Spesso chi le conduce è consapevole dei rischi che corre ma decide di correrli lo stesso nel nome della verità. Numerosissimi sono i casi che si sono succeduti rivelando al mondo le manovre oscure di governi e di organizzazioni internazionali grazie al coraggio di molti. In questo caso a farne le spese è una donna. La giornalista ucraina Tatyana Chornovil, che dopo aver indagato sulle proprietà di alcuni funzionari del governo ucraino, ha subito una violentissima aggressione che certamente non può essere avvenuta per caso, come sostenuto dalla diretta interessata.
In un’intervista accordata dal letto dell’ospedale alla televisione d’opposizione Kanal 5, la giovane donna che ha il naso rotto e non può ancora aprire un occhio, ha dichiarato che l’aggressione non poteva “assolutamente essere casuale”.
La donna ha raccontato di essere stata inseguita la notte dell’aggressione “da una Jeep lussuosa nera” dopo aver passato la giornata a scattare foto delle proprietà del ministro dell’interno Vitali Zakharchenko e del procuratore generale Vicktor Pchonka.
“Rientravo nel mio villaggio [nella periferia di Kiev ndr]. Quando ho visto questo veicolo, ho deciso di recarmi a Kiev a Maidan”, la piazza dell’indipendenza, un luogo in cui è avvenuta la contestazione contro il regime da oltre un mese.
A quel punto, il veicolo ha colpito la sua autovettura di lato per costringerla a fermarsi. “Quando sei colpita così da una macchina di lusso, capisci di essere in pericolo”. Tatyana ha inoltre aggiunto: “Gli uomini che erano nella Jeep hanno rotto un vetro della mia macchina. Ho tentato di fuggire, ma mi hanno presa e mi hanno colpito alla testa. Mi hanno colpito ripetutamente alla testa e al volto. Ero sicura che mi volevano uccidere. Su di me è stata estesa una taglia”.
Secondo la giornalista quest’aggressione potrebbe essere una “vendetta” condotta attraverso una macchina dei servizi segreti. Nella stessa intervista Tatyana ha raccontato di aver scoperto un’altra residenza del Presidente.
L’aggressione di Tatyana Chornovil, ha provocato un vortice mediatico immenso non solo nel paese in cui è avvenuta ma in tutto il mondo. L’opposizione invoca una nuova manifestazione domenica ed organizza una marcia verso Mejiguria, residenza super protetta del capo di Stato situata a una quindicina di chilometri circa da Kiev.
Manuel Giannantonio
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28 dicembre 2013