Thailandia, pronta al peggio: Bangkok sarà inondata per settimane

Continua a peggiorare la situazione in Thailandia dove le forti piogge hanno causato una lenta inondazione che progressivamente si sta riversando sulla capitale, finora risparmiata, Bangkok. Il bilancio delle vittime è salito a 360 mentre quello che è stato definito “lo tsunami lento” ha messo in allerta i 12 milioni di abitanti di Bangkok.
Il governo è tornato ad affermare che quest’emergenza potrebbe prolungarsi per un tempo fin troppo lungo, secondo le peggiori ipotesi si parla di un mese e mezzo. Bangkok è chiamata anche la “Venezia d’Oriente” per via del suo fiume, il Chao Praya con le sue decine di canali lambisce le vie della città donandogli un aspetto suggestivo. Il fatto è che con il passare delle ore le acque del fiume, e dei canali continuano a salire e con esse la paura che la città possa esser inondata. L’emergenza non è solo quella dovuta all’inondazione, il cibo comincia a scarseggiare anche nei supermercati, che presi d’assalto sono rimasti ormai semivuoti.
Il problema “cibo” è ancor più grande se si pensa che la zona tailandese dove si produce in grandi quantità il riso, grande come la regione Lazio, è stata completamente allagata, di conseguenza il raccolto è compromesso, si tratta di oltre 2 milioni di riso rovinato. Risvolti negativi anche dal punto di vista culturale, i templi dell’ex capitale Ayutthaya, Patrimonio mondiale dell’umanità (nella foto,) sono stati anch’essi sommersi. Sul fronte lavoro si parla già di oltre 650 mila posti di lavoro persi.
L’acqua inoltre in molte zone del paese è stagnante da settimane e si teme il propagarsi di malattie.
Ricordiamo ai nostri lettori che la Tailandia è abituata ad allagamenti in questo periodo dell’anno, ma negli ultimi anni il forte disboscamento ed una costruzione urbanistica inadeguata hanno fatto si che le acque a differenza degli scorsi anni, non siano state de fluidificate adeguatamente. C’è inoltre da dire che quest’anno le piogge sono state molto più cospicue rispetto al passato e che il coordinamento per attuare i soccorsi sono arrivati fin troppo tardi. Così ogni giorno il conteggio dei danni cresce, con esso anche la conta dei morti e le prospettive per le prossime settimane si fanno cupe. Di conseguenza l’attuale governo di Yingluck Shinawatra è in grave crisi, soprattutto adesso che anche Bangkok (vero motore dell’economia nazionale) si trova alle prese con l’inondazione più grave delle sua recente storia.
di Enrico Ferdinandi
23 ottobre 2011