New York City ha scelto Bill de Blasio

Il democratico ha scalzato il repubblicano Joe Lhota. Inizia una nuova era.
L’era di Michael Bloomberg è finita e la città di New York ha scelto il suo nuovo sindaco: Bill de Blasio. Il democratico italoamericano ha messo a tappeto lo sfidante repubblicano, Joe Lhota, ex vice sindaco dei tempi di Rudolph Giuliani.
“Non smetterò mai di lottare per la città che amo”, ha detto de Blasio durante il suo discorso ai cittadini. Con la sua cravatta rossa e un grande sorriso, de Blasio ha sottolineato come la città stia andando verso una nuova direzione, un nuovo inizio, ma soprattutto una nuova unità, dove nessun newyorkese sarà lasciato indietro e dove ogni bambino potrà avere le stesse opportunità.
“Stiamo per iniziare un nuovo capitolo di New York,” aveva detto de Blasio lo scorso luglio. Il giorno prima delle elezioni il sondaggio condotto da Wall Street Journal-Nbc parlava già chiaro: il 65 per cento dei votanti avrebbe scelto de Blasio, mentre solo il 24 per cento Lhota. E solo l’8 per cento aveva detto che “avrebbe potuto cambiare idea”. Nemmeno il New York Post, che lo ha tacciato come comunista, ha fatto cambiare opinione ai newyorkesi.
Nato a New York nel 1961, de Blasio proviene da una famiglia di Sant’Agata de Goti, in provincia di Benevento. E’ cresciuto nel Massachussetts e dal 2010 ricopre l’incarico di public advocate della città americana.
De Blasio ha fatto della sua campagna una sorta di crociata con lo scopo di eliminare quel divario tra ricchi e poveri di New York e difendere i più deboli. Il suo programma, che si racchiude nella metafora “the two cities”, difatti, è stato chiaro fin dall’inizio: più tasse a chi guadagna più di 500mila dollari l’anno in modo da finanziare così gli asili nido. Inoltre, de Blasio ha detto di volere fermare al più presto la norma “stop and frisk” usata dalla polizia di New York.
“De Blasio sarà un buon sindaco,” ha detto Peggy Cohen – ex lavoratrice della Us Military che vive nell’Upper West Side – sottolinenado che “New York deve diventare di nuovo una città che vibra, una città dove i treni non si fermano mai”.
di Valentina Cordero ( da New York)
6 novembre 2013