Stati Uniti: Washington rilancia l’aiuto antiterrorista al Pakistan
Nel corso di una visita del Primo ministro pachistano Nawa Sharif a Washington, gli Stati Uniti hanno annunciato l’intenzione di riprendere gli aiuti antiterroristi per Islamabad, che furono interrotti dopo il raid contro Bin Laden nel 2011.
Gli aiuti finanziari per il Pakistan furono sospesi nel 2011 dopo il raid che ha permesso di catturare il numero uno del terrorismo internazionale e autore dell’attentato alle torri gemelle di New York del 2001, Osama Bin Laden. Gli Stati Uniti sono pronti ora per finanziare nuovamente Islamabad per la sua lotta contro il terrorismo. Un aiuto di una certa consistenza, si parla di 300 milioni di dollari reclamati dal Pakistan per gestire l’insurrezione islamica nel Nord-Est del paese.
“Durante la scorsa estate, il dipartimento di Stato ha notificato al Congresso come intendeva finanziare alcuni programmi al Pakistan (…) nell’ambito di un lungo processo di ripartenza della nostra assistenza in materia di sicurezza”, del valore di 305 milioni di dollari annuali”, ha spiegato un portavoce del ministero, Marie Harf all’agenzia AFP.
Nello steso momento John Kerry, il segretario di Stato americano, riceveva il Primo ministro pachistano Nawaz Sharif, il quale deve anche recarsi dal Presidente Obama mercoledì 23 ottobre alla Casa Bianca.
Un budget di 1 162 miliardi di dollari
In totale per il bilancio del 2014, il Presidente americano ha chiesto al Congresso un aiuto estero al Pakistan di circa 1 162 miliardi di dollari, di cui 857 milioni sono destinati per aiuti civili e 305 milioni per l’assistenza sanitaria, come dettagliato dal dipartimento di Stato. Occorre ricordare che l’apporto finanziario per gli aiuti civili in Pakistan non è mai stato sospeso.
Nawaz Sharif si è reso protagonista domenica sera di una storica visita negli Stati Uniti, dove discuterà delle negoziazioni di pace in Afghanistan, dei droni americani in Pakistan e della collaborazione economica tra questi due paesi in relazioni da tempo tortuose.
Il loro rapporto ha toccato il punto basso durante il raid unilaterale nel maggio del 2011 quando un commando americano avviò una missione top secret, iniziata con il consenso del Presidente dalla Casa Bianca, contro il capo di Al Qaeda nascosto in una casa nei pressi del nord di Islamabad.
Da quando è tornato al potere, Nawaz Sharif (diresse il governo pachistano a due riprese negli anni 90), ha moltiplicato i segni di riavvicinamento con gli Stati Uniti dato che entrambi hanno un obiettivo comune: assicurarsi la stabilità dell’Afghanistan dopo il ritiro delle forze della NATO previsto per la fine del 2014. Bisogna dire che il vincitore delle legislative dovrà gestire meglio i suoi rapporti. Non può continuare ad avvalersi dell’aiuto degli Stati Uniti che regolarmente bombardano il Nord-Ovest del paese con il sostegno dei droni.
di Manuel Giannantonio
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21 ottobre 2013