Siria: Distrutti materiali chimici dagli ispettori internazionali
Durante la prima giornata dell’eliminazione dell’arsenale chimico siriano, gli ispettori internazionali hanno supervisionato, domenica 6 ottobre, la distruzione delle testate missilistiche, di bombe e di equipaggiamenti per mischiare i prodotti chimici.
Secondo l’ONU gli ispettori dell’Organizzazione per il divieto di armi chimiche (OIAC) e delle Nazioni Unite hanno analizzato alcuni componenti del personale siriano che “hanno utilizzato lanci termici per distruggere o mettere fuori uso una serie di materiali”.
Un responsabile dell’OIAC aveva dichiarato il 29 settembre che “metodi inopportuni” sarebbero probabilmente stati impiegati in un primo tempo, per assicurarsi che i siti non siano più utilizzabili. Il regime di Assad possiede uno dei più importanti arsenali di questo tipo, valutato dagli specialisti con un quantitativo equivalente a più di 1000 tonnellate.
In seguito ad un colloquio con il suo omologo russo Serguei Lavrov, il segretario di Stato Americano John Kerry ha ottenuto “il consenso della Siria” che ha permesso di instaurare in tempi record la distruzione delle armi chimiche.
“Il processo si è svolto in tempi record e noi siamo riconoscenti alla Russia, per la sua cooperazione ma anche verso la Siria, per il suo consenso” ha dichiarato Kerry.
In un nuovo incontro con la stampa occidentale, questa volta al quotidiano tedesco Der Spiegel, Assad ha di nuovo ammesso domenica di aver commesso degli errori e si è impegnato a facilitare il lavoro degli esperti in armi chimiche.
Queste missioni dell’OIAC che dovrebbero concludersi prima del 1° novembre, sono una conseguenza diretta dell’accordo russo-americano sulla tutela internazionale dell’arsenale chimico siriano, adottato a Ginevra il 14 settembre. Un’iniziativa che ha frenato il possibile intervento militare, minacciato dopo l’attacco chimico del 21 agosto di Damasco.
Secondo l’accordo russo-americano, l’OIAC è incaricata di pilotare lo smantellamento del dispositivo chimico siriano. Un calendario delle distruzioni dovrebbe essere stabilito e redatto per la metà di novembre, sapendo che la Siria ha fino al 2014 per distruggere il proprio arsenale.
I due paesi sono ugualmente d’accordo per chiedere all’ONU di organizzare la conferenza di pace a Ginevra sulla Siria per la seconda settimana di novembre.
Questa riunione, che deve riprendere a grandi linee l’accordo internazionale su una transizione politica firmato il 30 giugno 2012 a Ginevra ma mai applicato, è stato respinto a diverse riprese in ragione del disaccordo sugli obiettivi e sui partecipanti.
All’inizio di ottobre, Mosca aveva indicato che Damasco potrebbe avviare delle negoziazioni di pace con gli elementi moderati dell’opposizione armata. Parallelamente, l’opposizione chiede il ritiro del Presidente Assad come garanzia per negoziare.
Manuel Giannantonio
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7 ottobre 2013