Stati Uniti: shut Down chiude i parchi nazionali, Nasa, Statua della Libertà e paralizza l’amministrazione pubblica
Lo Stato federale Americano è paralizzato a causa della mancanza di un accordo sul bilancio e centinaia di migliaia di funzionari federali sono stati licenziati. Chiusi i parchi nazionali e molti dei servizi federali sono letteralmente paralizzati o semplicemente ridotti al minimo.
Circa 800.000 funzionari “non essenziali” (su 2 milioni) hanno preparato martedì mattina i loro cartoni proprio per lasciare l’ufficio come fecero i loro predecessori circa 17 anni fa a causa di un accordo del Congresso sul bilancio americano. Dal Ministero della Difesa all’agenzia di protezione dell’ambiente, tutti i servizi federali sono esortati a ridurre immediatamente i loro effettivi al minimo vitale.
– CASA BIANCA e CONGRESSO: i locali sono aperti ma gli impiegati dovrebbero essere sotto disoccupazione tecnica. Degli eletti, come la rappresentante delle Hawaii Tulsi Gabbard, si sono impegnati a rinviare il loro salario al Tesoro fornendo prova di solidarietà con la loro amministrazione.
– DIFESA: le operazioni militari proseguono regolarmente e i soldati, grazie al decreto presidenziale, saranno pagati, forse con qualche ritardo. La metà degli 800.000 impiegati civili della difesa si troveranno in disoccupazione tecnica, “una prova” secondo il Pentagono.
– PARCHI e MUSEI: la totalità dei 368 parchi e musei nazionali sono chiusi, compresi i grandi musei d’arte e di storia e la Statua della Libertà. Il parco naturale dello Yosemite, una delle principali attrazioni turistiche della California è rimasta anch’esso chiuso al pubblico… Ironia della sorte, per il suo 123° anniversario Google ha disegnato il logo con i colori del parco, nella versione americana del sito.
– CIMITERI: i cimiteri militari americani, specialmente in Francia e in Belgio, sono stati chiusi come confermato dall’American Battle Monuments Commission (ABMC) che gestisce i siti dove riposano i militari morti durante le due guerre mondiale. Diversi cimiteri esibiscono la scritta sia in inglese sia in francese: “in ragione della chiusura dl governo degli Stati Uniti, questo sito è fermato al pubblico”.
– AMBIENTE: il 95% di circa 16.000 impiegati dell’agenzia per l’ambiente (EPA), incaricata delle regole per l’ambiente e dell’inquinamento, dovrebbero essere rinviati a casa. “L’EPA sarà chiusa, ad eccezione di un numero ristretto d’individui che restano per i casi urgenti”, ha spiegato la sua direttrice, Gina McCarthy.
– RICERCA: gli Istituti nazionali della sanità (NIH) e centri di ricerca medica non hanno più l’autorizzazione di iniziare nuove ricerche e cessano di accettare nuovi pazienti per trattamenti sperimentali.
– NASA: tutte le attività legate all’agenzia spaziale internazionale restano attive ma i 18.000 impiegati dell’agenzia spaziale sono esortati a rimanere a casa senza paga.
– POSTE: i servizi postali americani per metà privatizzati, continueranno a funzionare.
– SICUREZZA SOCIALE: i programmi d’indennità restano attivi ma i servizi sono chiusi. I veterani feriti per esempio riceveranno la loro indennità o il rimborso delle cure ma senza dubbio in ritardo. Gli ospedali militari restano aperti.
– WASHINGTON: durante l’ultima paralisi, la spazzatura non fu raccolta nella capitale americana. Il sindaco Vincent Gray ha prevenuto che dichiarerà tutti i suoi impiegati municipali come “personale essenziale” e che garantirà i salari anche pescando nelle riserve economiche.
– IMPATTO ECONOMICO: una chiusura di governo di due settimane colpirebbe la crescita del PIL del 4° trimestre di 0,3 punti, secondo Mark Zandi, capo economista di Moody’s, una chiusura di tre o quattro settimane costerebbe 1,4 punti di crescita del PIL al 4° trimestre (su 2,3% di crescita del PIL previsto secondo l’antenna di Philadelphia della banca centrale americana).
– ESENZIONI: la giustizia, la sicurezza nazionale e i servizi giudicati essenziali alla sicurezza e alla protezione del paese sono globalmente esentati.
di Manuel Giannantonio
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2 ottobre 2013