Iran: Rohani ipotizza un ruolo da mediatore nel caso siriano

Mentre gli alleati Americani, Britannici e Francesi sono sempre in disaccordo con Mosca circa lo smantellamento dell’arsenale chimico siriano, l’Iran si pone come mediatore. Una decisione che non piace particolarmente a Washington, che vuole accelerare la risoluzione della situazione.
Il Presidente iraniano Hassan Rohani ha proposto giovedì di facilitare il dialogo tra il regime di Bashar al-Assad e l’opposizione siriana, mentre i sostenitori di Al Qaeda si sono rifugiati mercoledì nella città di Azaz, nel nord del paese, provocando la collera di una parte degli abitanti che esigono, via social network, la loro partenza. Un accordo per una tregua è stato raggiunto giovedì tra l’Esercito siriano libero e il gruppo della Jihad dello Stato islamico dell’Iraq, che s’impegna nel cessare le ostilità e liberare i detenuti.
“Il mio governo è pronto a facilitare il dialogo tra il governo siriano e l’opposizione”, ha dichiarato il Presidente Rohani in una colonna sul sito americano dell’autorevole “The Washington Post”, anche se la sua proposta potrebbe essere accolta con prudenza dagli Stati Uniti, che accusano Teheran di sostenere, tramite l’invio di armi e di soldati, il regime del Presidente al-Assad. Per Rohani un “approccio costruttivo della diplomazia non significa rinunciare alle pretese di tutti”. “Ciò significa prendere appuntamenti con i propri omologhi in condizioni d’uguaglianza per rispondere alle inquietudini condivise per raggiungere obiettivi comuni”.
Durante un’intervista televisiva sul canale Americano NBC, il Presidente iraniano non ha escluso di incontrare Obama. “Tutto è possibile nel mondo della politica”, ha dichiarato. Rohani ha ugualmente chiesto di incontrare il presidente francese, Francois Hollande.
Questi “propositi” sono stati accolti dal segretario di Stato americano John Kerry, che ha esortato il consiglio di sicurezza dell’ONU ad adottare una nuova risoluzione per lo smantellamento dell’arsenale chimico siriano. Una misura che Assad si è detto pronto ad accettare.
di Manuel Giannantonio
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20 settembre 2013