Siria, accordo armi chimiche Usa-Russia. Al Qaeda: ‘Attacchiamo gli Usa. Economia loro punto debole’
A Ginevra, dove sono in corso da tre giorni negoziati fra i grandi della Terra per trovare una soluzione al conflitto siriano, Usa e Russia sembrano aver trovato un accordo che prevede la distruzione dell’arsenale chimico presente in Siria.
Le due nazioni hanno inoltre deciso che se Bashar al Assad non rispetterà questo accordo promuoveranno entrambe una risoluzione al Consiglio di sicurezza dell’Onu che autorizzi pesanti sanzioni nei confronti del Paese. Sanzioni che potrebbero essere sia militari che non militari, come previsto dal capitolo 7 della Carta delle Nazioni Unite.
Ad annunciarlo il segretario di Stato Usa, John Kerry e il ministro degli esteri russo, Sergey Lavrov, che hanno concordato diverse scadenze e condizioni che dovranno essere rispettate dal governo di Assad. Damasco dovrà consegnare un elenco completo delle armi chimiche attualmente in possesso entro una settimana. È stato inoltre chiesto che gli ispettori Onu possano entrare nel territorio siriano entro novembre e che la distruzione dell’arsenale avvenga entro la metà del 2014.
La situazione rimane pur sempre delicata. Poco prima dell’annuncio dell’accordo Usa-Russia di Ginevra, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, durante il suo messaggio settimanale ha affermato che se la diplomazia dovesse fallire il mondo intero deve esser pronto all’azione.
L’attacco militare Usa è al momento ‘congelato’ ma continua la guerra psicologica e mediatica. Ad Obama risponde direttamente il numero uno di al Qaeda, Ayman al Zawahri, che in occasione di un messaggio diffuso in occasione del 12 anniversario dell’attentato alle Torri Gemelle, senza mezzi termini ha dichiarato: «Dobbiamo continuare questa guerra sul territorio degli Stati Uniti».
Parole forti che alimentano la guerra mediatica del terrore. Al Zawahri ha inoltre affermato che occorre attaccare su più versanti gli Stati Uniti cercando di colpire in particolar modo l‘economia che è: «il punto debole dell’America ed essa è traballante a causa di tutte le spese militari impegnate per la sicurezza. Per fare restare l’America sotto pressione e in stato d’allerta occorre qualche attacco qui, qualche attacco là. Dobbiamo dunque continuare questa guerra sul loro territorio».
Al Zawahri ha poi esortato gli jihadisti ad agire in gruppi o da soli al fine di condurre il maggior numero di attacchi contro il nemico: «Dobbiamo dissanguare economicamente l’America provocandola, in modo che continui a spendere massicciamente sulla sicurezza. Così potremmo lasciare gli Usa in uno stato continua di tensione e di trepidazione data dal non sapere quando e dove colpiremo ancora».
Enrico Ferdinandi
14 settembre 2013