Yemen: morta dissanguata a 8 anni dopo la prima notte di nozze
Il marito quarantenne condannato dagli attivisti, ma non dalla società che porta ogni anno all’altare più di un quarto di bambine yemenite
Gli occhi di un’altra bambina si sono chiusi per sempre a causa di un matrimonio forzato. Rawan, una piccola yemenita di 8 anni, è morta per la violenza subita nella prima notte di nozze.
I genitori, che vivono nel nord-ovest dello Yemen, avevano dato la loro figlia in sposa ad un quarantenne che ha abusato di lei causandole una emorragia interna;ora gli attivisti del luogo chiedono l’arresto dell’uomo e dei parenti della vittima, anche se la pratica di pianificare matrimoni tra uomini adulti e bambine è molto diffusa e ancora impunita in molti paesi in via di sviluppo.
Lo Yemen è l’unico Paese al mondo dove si diventa maggiorenni a 14 anni e sovente le famiglie non attendono nemmeno la maggiore età per portare all’altare le loro figlie. In passato, le autorità di San’a avevano adottato un provvedimento che avrebbe dovuto tutelare le piccole spose, stabilendo l’età minima per contrarre matrimonio, cioè 15 anni: si trattava di una disposizione mai osservata e abrogata negli anni ’90, per permettere alle famiglie di portare avanti una tradizione che viola i diritti delle minorenni: il 14% di loro si sposa prima dei 15 anni.
Inoltre, nel 1999 è stato introdotto un emendamento alla legge che regolamenta le unioni, prevedendo l’impossibilità per il marito di avere rapporti sessuali con la consorte fino al raggiungimento della sua pubertà. Ma anche questa è un’altra lettera morta e gli abusi sessuali sono innumerevoli.
Non tutte le spose soccombono alla volontà genitoriale e il caso di Nojoud Alì ne è un esempio: attivista contro i matrimoni forzati, questa yemenita a 10 anni è diventata la più giovane divorziata al mondo, vincendo la causa contro il marito nel 2008; il suo libro Io, Nojoud,10 anni, divorziata è un best seller tradotto in 16 lingue e venduto in 35 paesi.
La triste storia di Rawan si inserisce in contesti sociali dove sembra impossibile pensare all’infanzia come a un diritto. L’Unicef prevede che entro il 2020 nei paesi in via di sviluppo 142 milioni di bambine si sposeranno prima di diventare maggiorenni: un giovane esercito destinato a perdere prematuramente l’innocenza e la vita.
di Benedetta Cucchiara
10 settembre 2013