Al via l’escalation tra Russia e Regno Unito
L’annuncio del FSB, il dipartimento federale russo che vigila sulla sicurezza interna, l’incidente diplomatico e l’accusa di Mosca a 6 diplomatici inglesi.
Indagati dal Cremlino per “spionaggio e minacce di sicurezza” si sono visti ritirare l’accredito dal Ministero degli Esteri ben 6 funzionari dell’ambasciata di Londra.
Attività sovversive e d’intelligence ostile i capi d’accusa, momenti di tensione in una crisi diplomatica, dove la denuncia sporta verso i britannici consiste in una vera e propria infrazione della Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche.
A renderlo noto ai media (Tass) la portavoce del Ministero precedentemente sopracitato, Maria Zakharova.
Sempre un funzionario dell’Fsb ha rilasciato una dichiarazione a Rossiya-24 (servizio teleinformativo di Stato Russo): “Gli inglesi non hanno colto i nostri suggerimenti sulla necessità di fermare questa pratica, quindi abbiamo deciso di espellere subito questi sei”.
Immediata la risposta dal Foreign Office, Albione controbatte: “Il mese scorso le autorità russe hanno revocato l’accreditamento diplomatico di sei diplomatici britannici in Russia, in seguito alle misure adottate dal governo britannico in risposta alle attività dirette dallo Stato russo in Europa e nel Regno Unito.
“Non ci scusiamo per la tutela dei nostri interessi nazionali”.
Risponde anche il governo inglese, il quale ha invece definito le accuse come “completamente infondate”.
La peculiarità di questa spiacevole dinamica è stata che il comunicato da Mosca è arrivata proprio quando il premier britannico, Keir Starmer del partito dei laburisti, era atteso a Washington per discutere della questione ucraina, e del suo eventuale permesso diplomatico per poter utilizzare missili a lungo raggio in territorio russo.
È cosa di tutti che, nel mondo moderno, le guerre non siano solo di natura militare ed economica, ma anche, e soprattutto, di intelligence, poiché la risorsa più preziosa diventa l’informazione.
Incongruente la dichiarazione del Foreign Office, la quale non smentendo la notizia (anzi
sottolinea di non scusarsi) contraddice quanto detto dal governo sull’infondatezza delle accuse.
Risulta preoccupante lo scenario dipinto, un incidente diplomatico importante con un Paese dall’atteggiamento ostile, il quale ha già dimostrato che si sta sempre più allontanando dal
pensiero delle democrazie occidentali.