Siria, test missilistici di Israele nel Mediterraneo. Iran: ‘Usa sapevano delle armi chimiche da otto mesi’

Nonostante il monito di Papa Francesco, che in questi giorni ha più volte ricordato l’importanza nel perseguire una via diplomatica e non militare per la risoluzione del conflitto siriano, stamani la situazione è tornata a farsi ancor più tesa.
Continua la guerra fredda fra Usa e Russia, con l’Iran che rivela, per voce del ministro della Difesa Hossein Dehqan, che: «la minaccia di un attacco militare col pretesto dell’uso di armi chimiche in Siria arriva dopo che gli Usa hanno ignorato gli avvertimenti dell’Iran circa gas Sarin che veniva portato in Siria otto mesi fa, praticamente spianando la strada per attacchi chimici in Siria. Gli Usa vogliono lanciare limitati attacchi per risollevare l’abbattuto morale dei terroristi in Siria ed indebolire le capacità operative delle Forze armate siriane».
L’Iran ha quindi sostenuto di aver passato informazioni sull’introduzione in Siria di gas nervini già otto mesi fa, quando vi fu un un traffico illegale che servì per preparare gli attacchi chimici attribuiti però, da Teheran, non al governo di Assad ma ai ribelli siriani.
Israele continua invece ad ammonire sulle conseguenze che potrebbero scaturire in caso di un attacco nei loro confronti. Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha detto: «La realtà intorno a noi sta cambiando. Voglio dire a chiunque intenda farci del male: non è consigliabile. La sicurezza è tra le cose usate per prevenire invasioni del Negev di terroristi e infiltrati». Parole significative soprattutto perché pronunciate al termine di una serie di test anti missile compiuti stamani, con la collaborazione degli Usa, nel mar Mediterraneo.
Test missilistici che hanno subito attirato l’attenzione della Russia. Intanto nel Mediterraneo tutto sembra pronto per un imminente attacco: le navi da guerra statunitensi stanno solo aspettando il via libera del Congresso degli Stati Uniti che si esprimerà dopo il 9 settembre.
In Siria intanto continua la guerriglia e l’opposizione siriana ha diffuso in queste ore la notizia che vede il capo dei medici legali di Aleppo aver disertato il governo di Assad in quanto entrato in possesso delle prove del coinvolgimento di Damasco sul presunto attacco chimico avvenuto ad Aleppo nello scorso mese di marzo.
Enrico Ferdinandi
(@FerdinandiE)
3 settembre 2013