E’ Guerra civile in Egitto. La polizia spara sulla folla: centinaia i morti. Stato di emergenza

In queste ore in Egitto è un inferno e la presidenza della repubblica ha dichiarato lo stato di emergenza, che durerà almeno un mese a partire dalle 16 di oggi.
Secondo quanto dichiarato dai manifestanti pro-Morsi al Cairo, nello sgombero dei loro presidi sono rimaste uccise oltre 2200 persone e i feriti sarebbero oltre 10 mila.
Ma al momento è impossibile verificare le cifre che variano a seconda dell’orientamento.
Di sicuro c’è che tra le vittime c’è un giovane cameraman e una giovane reporter. Il cameramen è Mick Deane, 61 anni, sposato e padre di due figli, morto durante gli scontri al Cairo, mentre il resto della troupe è incolume.
Il premier britannico David Cameron, apprendendo la notizia ga dichiarato: ”Sono rattristato per la notizia della morte del cameraman Mick Deane, che stava coprendo la violenza egiziana. I miei pensieri vanno alla sua famiglia e alla squadra di Sky News”.
L’altra vittima, la giovane reporter di Xpress, si chiama Habiba Ahmed Abd Elaziz, 26 anni, di origine egiziana che era in vacanza nel suo Paese, anch’ella uccisa stamattina al Cairo.
Un giornalista dell’Afp dice di aver contato il numero dei cadaveri in tre obitori improvvisati a Rabaa e riferisce che sarebbero 124, ma in questo numero non son compresi le vittime nell’altro presidio pro-Morsi, quello di Nahda.
Negli scontri è rimasata uccisa anche la figlia adolescente di un capo dei Fratelli Musulmani,Asmaa al-Beltagui, 16 anni, figlia di Mohammed al-Beltagui, Un portavoce dei Fratelli Musulmani riferiva che la ragazza ha riportato ferite d’arma da fuoco al torace e alla schiena.
Il ministero dell’Interno egiziano riferisce che diversi leader dei Fratelli musulmani sono stati arrestati, ma non sono stati ancora forniti i loro nomi, così come conferma che una delle due piazze delle proteste pro-Morsi è “totalmente sotto controllo”.
Caos ovviamente anche nel mondo finanziario, per quello che sta accadendo in egitto in queste ore e la Banca Centrale Egiziana sospende operazioni bancarie a partire da domani. Le operazioni in Borsa riprenderanno all’inizio della prossima settimana.
Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha condannato le violenze della polizia contro i manifestanti, lanciando l’ennesimo appello alla “riconciliazione inclusiva”, ribadendo che “la violenza, usata da qualsiasi delle parti, non e’ la risposta alla crisi egiziana”.
La Turchia, preoccupata per l’evolversi della crisi, ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell’Onu e alla Lega Araba di agire in fretta per fermare il “massacro”, già in atto, mentre l’Iran avverte che il rischio è quello di sprofondare in una “guerra civile”.
Caos ovviamente anche nel mondo finanziario, per quello che sta accadendo in egitto in queste ore e la Banca Centrale Egiziana sospende operazioni bancarie a partire da domani. Le operazioni in Borsa riprenderanno all’inizio della prossima settimana.
I Treni intanto, secondo le notizie governative, sono stati bloccati, per evitare raduni fuori Cairo, ma Al Jazeera riferisce che ad Alessandria i cittadini sono già scesi in piazza e la principale strada e’ stata bloccata.
L’Ue, è preoccupata dalle notizie che giungono dall’Egitto, definendole estremamente preoccupanti’ e, tramite il portavoce Catherine Ashton, ribadisce che con la violenza non condurrà ad alcuna soluzione, quindi invita le parti egiziana a procedere col massimo autocontrollo.
Il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle sulla vicenda si esprime così: “Invitiamo le forze politiche egiziane a ritornare immediatamente ai negoziati, per evitare un’intensificazione delle violenze”.
Anche il nostro ministro degli esteri Emma Bonino si dice preoccupata e “profondamente addolorata per quanto sta avvenendo in Egitto e per la perdita di vite umane”. Auspicando che il raggiungimento di un accordo tra le parti, a cui non si può pervenire certamente con l’intervento delle forze di polizia.
L’ambasciata Italiana al Cairo, tramite twitter, ai connazionali raccomanda di stare lontani da assembramenti, e per ogni emergenza comunica che sono raggiungibili al numero 0227943194/5″, si legge su Twitter. Il ministero dell’Interno egiziano ha riferito che diversi leader dei Fratelli musulmani sono stati arrestati. Non sono stati ancora forniti i loro nomi.
Sebastiano Di Mauro
14 agosto 2013