La Russia dentro e fuori: la situazione nel vivo del conflitto

Diversi sono stati gli attacchi che hanno coinvolto Russia e Ucraina negli ultimi giorni.
La determinazione russa non è però sempre indice di sicurezza, lo dimostrano la crisi economica e le pugnalate UE-ONU.
Russia: ultime offensive
Nel giro di 3 giorni, 3 momenti chiave. Primo, l’Ucraina che accusa il Cremlino di voler organizzare un attacco terroristico alla centrale nucleare di Zaporizhzhia (una menzogna, risponde la Russia).
Secondo, le bombe russe sul Kherson (7 civili feriti), con Mosca che accusa Kiev di aver tentato il contrabbando di 1 kg di cesio-137, un isotopo radioattivo del metallo omonimo.

Terzo, l’attacco all’aeroporto ucraino di Viysk (Khmelnitskyi), dopo il quale Kiev riesce ad abbattere 13 missili da crociera, lanciati dai bombardieri Tupolev Tu-95 nel Mar Caspio.
Critiche da fuori
Nonostante, per alcuni funzionari, la controffensiva ucraina stia avendo meno successo, la Russia resta nel mirino delle principali istituzioni sovranazionali.
Da un lato, l’UE sta elaborando l’undicesimo pacchetto di sanzioni per la Russia, che include anche uno strumento anti-elusione, per impedire al paese di accedere ai prodotti sanzionati.
Dall’altro, l’ONU che aggiunge la Russia alla “lista della vergogna”, per via delle numerose violazioni dei diritti dei bambini. Secondo il rapporto annuale del Segretario Generale Antonio Guterres, sono stati uccisi 136 bambini nel 2022 e 518 sono stati mutilati.

Ci sono stati 480 attacchi a scuole e ospedali e 91 bambini sono stati usati come scudi umani.
L’Ucraina non è esente da tali accuse, avendo attuato le stesse pratiche (in minor quantità), ma non rientra comunque nella lista globale.
Entro i confini
Secondo una delle ultime infografiche del Consiglio europeo, “l’economia russa si sta contraendo”.
BCE, OCSE e FMI confermano che nel 2022 il PIL della Russia è diminuito del 2,1%. Per l’anno corrente, la previsione è che il PIL si riduca del 2,5% (nel peggior scenario possibile).
Va tenuto a mente che il PIL non è un dato sempre esaustivo. Se tuttavia si aggiunge la crisi della forza lavoro, provocata dalla chiamata alle armi, la situazione economica della Russia non appare comunque rosea.

Un altro aspetto di rilievo è la nuova messa a processo di Aleksej Navalnyj, prova di come la fazione anti-putiniana abbia zero speranze di sopravvivere, al momento
60 miliardi per l’Ucraina
D’altro canto, durante la Ukraine Recovery Conference di Londra (21-23 giugno), è stata dichiarata l’erogazione di 60 miliardi per rimettere in piedi l’Ucraina.
La somma comprende interventi immediati e successivi, rappresentando una delle operazioni di riparazione post-bellica più consistenti, a partire dalla Seconda Guerra Mondiale.

Resta quindi molto bassa la tolleranza nei confronti della Russia, se non da parte di pochi attori, se pensiamo alla Cina e alla vicina Ungheria.
Tutto a favore dell’Ucraina, la cui integrità va tutelata, secondo quanto affermato dall’amministrazione Biden, forza motrice del conflitto, la quale sta tentando di formare un asse forte con l’India di Modi.