Viaggio Papa Francesco: niente auto blindata. Allarme sicurezza dopo l’ordigno nel santuario
Il viaggio del Pontefice nonostante l’allarme per il ritrovamento dell’ordigno, si svolgerà lo stesso anche nei prossimi giorni con la jeep scoperta senza vetri di protezione, per espresso desiderio dello stesso Francesco, che non ha voluto a Rio arrivasse la papamobile blindata usata fin dal 1981, dopo l’attentato a Giovanni Paolo II.
Gli addetto alla siocurezza del Papa sono preoccupati e temomo, come già successo vengano riscontrate ulteriori difficoltà per la troppa folla che accoglie Papa Bergoglio ad ogni sua uscita pubblica.
Francesco, però non sembra preoccuparsene e vuole replicare anche in Brasile i bagni di folla che si concede ogni settimana in piazza San Pietro. Per questo ha voluto che a Rio arrivassero soltanto la jeep scoperta bianca e la sua gemella di colore verde, utilizzata come vettura di riserva.
Perchè lui non vuole nessuna barriera che possa impedire ai fedeli brasiliani e ai giovani di tutto il mondo, di abbracciarlo.
Durante l’episodio di ieri in cui la macchina del Papa era rimasta intrappolata in mezzo a pullman e automobili parcheggiati nelle strade che dovevano essere libere per consentire il regolare deflusso del lungo corteo papale, Francesco non ha voluto alzare il finestrino, così come avrebbero voluto gli uomini della sicurezza vaticana comandati da Domenico Giani, così come non ha chiesto al suo autista di accelerare per sfuggire alla calca dei fedeli.
Tantissime le persone che sono riuscite ad entare le loro mani all’interno dell’auto del Papa per toccargli il viso, gesto che è stato interrotto solo quando gli uomini della Gendarmeria hanno usato l’escamotage di mettere tra le braccia de Papa un bambino, per il consueto bacio e la benedizione papale.
Per consentire a Bergoglio di arrivare in tempo a palazzo Guanabara, per la cerimonia di benvenuto con la presidente della Repubblica brasiliana Dilma Vana Rousseff, si è reso necessario l’uso di un elicottero, così come aveva fatto il presidente per raggiungere il luogo dell’incontro con Bergoglio.
Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, in merito dice: “È stato fatto qualche errore, ma non voglio drammatizzare“, aggiungendo “ Papa Francesco è molto contento dell’entusiasmo con cui è stato accolto al suo arrivo a Rio de Janeiro. La ha mostrato un momento in cui il corteo per sbaglio ha imboccato una strada chiusa e ciò senza che mai sorgesse nessuna preoccupazione per la sicurezza”.
Però la conferma che la sicurezza del Papa in Brasile è in pericolo arriva da un fatto riportato dalla cronaca di tutto il mondo, perchè proprio mentre i Papa Francesco incontrava le autorità brasiliane ad Aparecida, la polizia disinnescava un ordigno esplosivo artigianale, trovato in un parcheggio del santuario dove mercoledì celebrerà la Messa.
Ora si teme per la visita di Bergoglio alla favela di Vargihna, prevista per giovedì prossimo e potrebbe non essere l’unica tappa in cui il pericolo per la sicurezza di Francesco sia in agguato. Pericolo ancora maggiore se il Papa, come sembra, inserirà alcune tappe, non previste dal programma ufficiale, come l’incontro con il popolo argentino.
Infatti, come temuto prima del suo arrivo, il viaggio di Francesco in Brasile è il pretesto per un’ondata di proteste contro il governo. Ieri, ad esempio si sono verificati scontri tra polizia e manifestanti di fronte al palazzo Guanabara, mentre si teneva la cerimonia di benvenuto con il Papa.
Nella circostanza le duemila persone, decise a dirigersi verso il palazzo, sono state fermate dai lacrimogeni degli agenti, uno dei quali è rimasto ferito da una bottiglia molotov lanciata dalla folla, che ha reso necessario il trasporto in ospedale per le cure.
Sebastiano Di Mauro
23 luglio 2013