Service Tax: Possibile aumento degli affitti in nero

Dal 1 gennaio 2014 entrerà in vigore la nuova imposta comunale federale che prenderà il nome di “SERVICE TAX”, destinata a sostituire l’IMU sulla prima casa.
La SERVICE TAX non è una semplice tassa sulla proprietà, ma estende il suo campo d’azione anche alla raccolta rifiuti, alla manutenzione dei marciapiedi, al sistema di illuminazione delle varie città italiane.
Nonostante i criteri economici che stanno alla base della nuova imposta siano tutti da definire, una cosa certa è che questa nuova imposta andrà sia a carico del proprietario dell’immobile sia a carico dell’occupante dello stesso.
L’approvazione della SERVICE TAX ha dato adito a varie polemiche: si tratta di affrontare un problema serio e grave che coinvolgerà gran parte della popolazione nazionale. Questa misura se attuata non farebbe altro che moltiplicare il costo dell’abitazione, con la conseguenza inevitabile di aumentare gli sfratti per morosità.
Questo nuovo criterio di tassazione mette in allarme anche una particolare e ristretta cerchia di affittuari, quella degli studenti fuori sede: moltissimi studenti si ritroveranno a dover pagare tasse dagli importi incerti che varieranno da comune a comune. Tutto ciò non farà altro che spingere e accettare affitti in nero per non risultare occupanti di uno stabile, aumentando così l’illegalità e riducendo l’esigibilità dei diritti degli inquilini.
Sul punto si sono espresse varie associazioni di rappresentanza degli inquilini, i quali hanno ribadito più volte che “scaricare sugli inquilini la SERVICE TAX è una cosa inaccettabile” e che “più che un piano casa sembrerebbe un piano fratti che coinvolgerà oltre tre milioni di inquilini”.
Bisognerà, dunque, attendere la legge di stabilità e aspettare che si chiarisca il quadro politico, nel frattempo bisogna sempre tener ben presente, come affermava il celebre G.B SHAW, che “un Governo che ruba a Peter per pagare Paul può sempre contare sull’appoggio di Paul”.
Serena Maggiore
30 settembre 2013