“Pagheremo Fmi”: dopo gli allarmismi gli scongiuri di Varoufakis
Si definisce “ottimista cronico” il ministro delle Finanze ellenico, che esorcizza i timori mossi da una dichiarazione del ministro dell’Interno Nikos Voutsis di qualche giorno fa, che affermava: “le quattro rate per l’Fmi a giugno ammontano a 1,6 miliardi di euro. Questo denaro non sarà versato, perché non c’è”. La dichiarazione – piuttosto forte – del ministro aveva evocato il rischio di un imminente default, con tanto di allarmismi e tragiche conseguenze sui mercati.
Ai microfoni della CNN il rappresentante del governo greco rassicura gli interlocutori internazionali: “posso dire che effettueremo il pagamento e non ho dubbi che alla fine raggiungeremo un accordo con le istituzioni e i partner europei”, negando il fatto che le casse elleniche siano ormai completamente vuote.
La Grecia dunque pagherà la prima tranche da 302,8 milioni di euro al Fmi il 5 giugno, data entro la quale si dovrà essere arrivati a un accordo con i creditori, condizione necessaria affinché lo Stato ellenico possa riuscire nell’impresa.
Il tanto dibattuto ministro ha però un nuovo asso nella manica per tentare di racimolare delle risorse in vista del prossimo pagamento: una serie di proposte che rientrerebbero in un pacchetto di lotta all’evasione fiscale quali l’introduzione di una sanatoria per i conti occulti all’estero (sui quali graverebbe un’aliquota del 15%), e l’incentivazione dei pagamenti elettronici mediante la tassazione dei prelievi bancari.
Questa seconda ipotesi ha tuttavia ricevuto l’immediata smentita dallo stesso ministero delle Finanze greco.
La tenacia del direttivo ellenico che non sembra voler demordere davanti a difficoltà sempre più evidenti, contribuisce a dare una piccola iniezione di fiducia ai mercati, che tuttavia conservano un andamento piuttosto altalenante.
Tommaso Latronico
28 maggio 2015