Legge di Stabilità, Ue: “Programma ambizioso, ma risultati incerti”
La Commissione europea esprime la sua incertezza sulla spending review presentata dal governo italiano all’interno della Legge di Stabilità, sottolineando quanto il programma di riforma sia ambizioso, ma caratterizzato da forti perplessità circa i risultati. È questo quel che affiora dai documenti della Commissione sugli squilibri macroeconomici italiani. Nel frattempo, prosegue l’iter parlamentare del testo di legge, con un taglio da parte della commissione Bilancio della Camera, presieduta da Francesco Boccia, a 1.600 dei 3.700 emendamenti presentati originariamente dai parlamentari.
“E’ accelerato l’impulso alle riforme a livello governativo, ma i progressi sono irregolari, diversi pacchetti di riforma che possono rappresentante un cambio di passo aspettano di essere pienamente adottati o altri decreti attuativi e i risultati così restano incerti”, annotano da Bruxelles in un rapporto in cui si fa il punto sui progressi dell’Italia per correggere l’alto debito pubblico e la bassa competitività. A fine anno l’Ue preparerà il rapporto finale su cui si fonderà la decisione di proporre o meno la prosecuzione della procedura per squilibri macro-economici eccessivi. La Commissione mette anche in guardia da “colli di bottiglia istituzionali e barriere nell’attuazione” delle riforme, che rimanderebbero i benefici.
“Il piano di privatizzazioni italiano sta subendo ritardi nell’attuazione, oltre all’annuncio del piano di 0,7% del Pil all’anno nel 2014-17, confermato dall’aggiornamento del Def, limitate informazioni concrete sono disponibili su quantità di quote, su quali compagnie e secondo quale calendario”, precisa la Commissione. Con riferimento ai tagli di spesa, “una incertezza significativa circonda la spending review, che è la chiave per finanziare importanti misure nei prossimi anni”.
Positiva, invece, la valutazione Ue sul Jobs act: “La proposta di un nuovo contratto permanente per i nuovi entranti con tutele crescenti potrebbe migliorare le prospettive del mercato del lavoro per i giovani”. Tuttavia, restano le incertezze sulla misura in cui “comporterà uno spazio ridotto per il reinserimento dei licenziati giudicati ingiusti”.
Giuseppe Ferrara
11 novembre 2014