Vanno peggio le stime del Pil dell’Italia da parte dell’Ue
“Peggio della Spagna”. Senza svolte politiche il cambiamento rischia di rimanere un’utopia. Rehn afferma: “Padoan sa già cosa fare” e in Italia si sentono i malesseri derivanti dalla disoccupazione.
Tutto in stallo. E’ possibile consolarsi con i conti pubblici o con il piccolo miglioramento dovutoalle opinioni che l’Ue ha nei confronti del Pil. sconfortante il quadro che Bruxelles ha per l’inverno del 2015 ed affermano: “Se la situazione rimane in questo stato può solo andare peggio”. Ma si stima, almeno a livello tecnico, per l’Eurozona, una crescita complessiva dal 1,1% al 1,2% per quest’anno, ma la riducono per noi da 0,7% a 0,6%, con la dimostrazione che la Legge di Stabilità emanata dal governo Letta non ha avuto gli effetti sperati.
Deficit previsto quindi al 2,6% del Pil nel 2014, nonostante la Commissione aveva immaginato il 2,7%. Tutto è in mano al Premier Renzi e al Ministro Padoan che possono provare a giocarsi con Bruxelles lo 0,6%. La tabella di marcia richiede un’avanzo veloce ed una sforbiciata al debito.
L’avanzo dovrebbe continuare a crescere fino al 2,7%, mentre il disavanzo a scendere al 2,2%.
Rehn parla di “miglioramento strutturale” grazie ad un’assestamento dovuto al Patto di Stabilità che dovrebbe ridurre di molto il debito. In questo caso, Padoan, quale autore di numerosi rapporti per la crescita dell’economia e di riforme strutturali, sa bene cosa fare.
Daniele Fronteddu
26 febbraio 2014