Spread in calo a 190: l’entrata in scena di Renzi ha fatto effetto

Nel momento in cui, alle 11.20, Renzi chiede la fiducia a Camera e Senato, si hanno i classici effetti economici a livello europeo. Infatti, i Btp arrivano a rendere meno del 3,6%, come nel 2006, mentre lo Spread, che rappresenta il differenziale di rendimento con i Bund tedeschi, scende a 190 punti. Questo è un buon campo per gli investitori, sempre più convinti che l’Italia possa migliorare e ritornare ad un buon livello di rating. Una delle prime novità del Governo Renzi è che il Tesoro, prossimamente, metterà all’asta 2,5 miliardi di Ctz biennali e un miliardo di Btpei quinquennali, mentre il giorno successivo saranno assegnati Bot semestrali per 8,5 miliardi di euro, dopo che il rendimento si era attestato al 0,59%.
Piazza Affari, in questo istante, cede il Ftse Mib al 0,6% dopo un lieve recupero del 0,2%. Buono il titolo Saipem che ha raccolto contratti per 520 milioni di dollari in Indonesia e Congo. Riguardo le altre borse, Francoforte cede lo 0,1%, Londra arretra del 0,4% e Parigi rimane invariata. La Borsa di Tokyo ha subito un leggero calo per via della dell’attesa degli indicatori macroeconomici nel corso della settimana. L’indica Nikkei cede lo 0,19%. Wall Street chiude in rosso la settimana con Standard&Poor’s che perde lo 0,1% e il Dow Jones che scende del 0,3%. Meglio il Nasdaq che è riuscito a salvare un +0,1% per la terza settimana consecutiva.
Tra le materie prime il Petrolio segna un rialzo di 50 centesimi a 102,7 dollari al barile, in seguito all’ondata di gelo che sta investendo gli Stati Uniti. Rimane stabile l’oro a 1325 dollari l’oncia, mentre l’Euro è stabile sopra 1,37 dollari.
di Daniele Fronteddu
24 febbraio 2014