Cresce a doppia cifra il fatturato della nautica
Presentati al 64° Salone di Genova i dati del settore: l’Italia si conferma il primo paese esportatore al mondo.
Il settore della nautica da diporto del nostro paese conferma la crescita già registrata negli anni post pandemia: nel 2023 il fatturato del comparto ha raggiunto il massimo storico di 8,33 miliardi di euro, con un +13,6% rispetto al 2022 (in termini valutari + 1 miliardo di euro); l’incremento fa seguito alla già consistente crescita del 20% messa a segno nel 2022.
Fra gli elementi che hanno alimentato questo aumento di fatturato si deve soprattutto considerare l’exploit delle esportazioni della produzione cantieristica nautica. “Le esportazioni di tutto il made in Italy nel 2023 valgono 626 miliardi e l’export della nautica da diporto e sportiva vale, da solo, 4 miliardi” ha affermato il presidente di ICE-Agenzia, Matteo Zoppas. “La crescita dell’export è stata del 16% rispetto al 2022. Se poi facciamo un paragone con il 2019, vediamo che le nostre esportazioni sono aumentate del 30,4% e la nautica è cresciuta ben del 74%”. Il trend positivo nell’export si sta confermando anche quest’anno, dove si registra nel primo quadrimestre un picco di 4,23 miliardi.
Il convegno in apertura di manifestazione è stato anche occasione per presentare ‘Nautica in Cifre – LOG’, l’annuario statistico realizzato dall’ufficio studi di Confindustria nautica in partnership con fondazione Edison e con il patrocinio del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Secondo Marco Fortis, coordinatore scientifico della ricerca: “Nel 2023, l’Italia ha mantenuto il primato di principale paese esportatore al mondo nel settore della cantieristica nautica, rappresentando il 19,3% dell’export mondiale; si tratta della quota maggiore mai registrata dal nostro Paese”. La nautica tricolore ha evidentemente una forte propensione ai mercati esteri e gli USA continuano a essere il più importante mercato a livello globale. Grazie a un tasso di esportazione pari al 90%, la produzione italiana di nuove unità da diporto conferma il proprio primato mondiale nei superyacht con oltre la metà degli ordini globali, nonché nei segmenti delle grandi unità pneumatiche, della componentistica e degli accessori.
Le imbarcazioni da diporto rientrano, inoltre, tra i settori che dall’inizio del nuovo millennio hanno registrato le maggiori crescite dell’export: considerando unicamente i settori manifatturieri più rilevanti per la bilancia commerciale italiana, vale a dire quelli che presentano nel 2023 un surplus commerciale superiore a 2 miliardi di euro, il comparto delle “imbarcazioni da diporto e sportive” si posiziona al quarto posto per crescita dell’export, salendo di due posizioni rispetto al 2022.
Per quanto riguarda l’impatto del settore nautico italiano sul mercato del lavoro, gli addetti effettivi nel 2023 sono saliti a 30.690, con una significativa crescita del 7% circa. Ed il contributo del settore nautico al PIL nazionale 2023 è stato superiore ai 7 miliardi di euro, con un incremento del 14,2% circa rispetto all’anno precedente.
Soddisfazione è stata espressa da tutti per la firma, dopo oltre 4 anni di attesa, del regolamento di attuazione del Codice della nautica, presentato dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ma come è stato sottolineato da più voci il mercato e le sfide che il comparto deve affrontare non possono attendere la lentezza della burocrazia.
Per essere più competitive le imprese del settore si trovano a dover affrontare la doppia transizione: della digitalizzazione e della sostenibilità. Su questo tema Massimo Perotti, executive chairman di Sanlorenzo yacht ha chiesto al governo di farsi portavoce in UE per definire “una regolamentazione di sicurezza che consenta di rifornire di metanolo gli yacht nelle marine”, già in fase di sperimentazione. Anche per le imbarcazioni da diporto si prevede nel breve l’adozione di regole che andranno sempre più nella direzione di limitare le emissioni di CO2 ed essere più sostenibili: la politica si deve fare portavoce sin da subito in UE e presso l’International maritime organization, affinché venga emanato un codice specifico per gli yacht e che consideri, quindi, le diversità e peculiarità del settore yachting rispetto a quello delle navi.