“Lo specchio sonoro” di Heidi James

Per la prima volta pubblicata e tradotta in Italia, la scrittrice Heidi James debutta con il suo più recente “Lo specchio sonoro” e ci rende partecipi di un testo dal carattere corale.
L’aggettivo non è casuale: scorrendo e andando avanti con le pagine, al lettore sembrerà di avere un eco, un coro di più voci al seguito, che confluisce nel personaggio femminile che per prima incontriamo: Tamara. Tamara viene presentata al lettore con queste parole:
“Oggi ucciderà sua madre. Ma non è un mostro. Non è lei la cattiva. È uno splendido giorno per farlo, di un inverno pungente, con il cielo di un blu calmo.”
Tamara però è stata preceduta da Claire, e poi da Ada, in un flusso unico che parte dall’India coloniale, passa dalla moderna Inghilterra meridionale in un intreccio di relazioni tra madre e figlia, lotte di classe e con una violenza, sia singola che collettiva, che fa da sfondo.
Il modo giusto di approcciarsi all’ultima opera della James è sicuramente quello di lasciarsi trasportare dalla narrazione, così coinvolgente ma anche tragica. Si avrà la sensazione di leggere un thriller che vi terrà col fiato sospeso per un bel po’di pagine e alla fine vi lascerà “con gli occhi di fuori”. Bisognerà incastrare le voci, che si alternano tra le vite delle tre donne – Tamara, Claire, Ada – che, sebbene all’inizio vi daranno filo da torcere e sembreranno totalmente distaccate dal resto della storia, vi renderanno partecipi e rapiti in un unico coinvolgente coro. Ma solo se gliene darete possibilità!
Le tre voci narranti di questo lungo movimento femminile si alternano rapidamente in ogni capitolo, senza però mai risultare soffocanti, creando, invece, del movimento, sia di spazio e di tempo. Si viene travolti da una scrittura limpida, incontaminata, essenziale ma allo stesso tempo funesta.
Non si coglie immediatamente il filo della narrazione, ma il linguaggio utilizzato diventa un mezzo di evocazione di echi e di altre storie che si annidano nella mente. Se lascerete che il flusso vi coinvolga e vi trascini, il passato diventerà presente.
“Prima della suddivisione, della duplicazione, come una bomba atomica, così ora lei ci racchiude tutte, una folla di antenate, che preme dall’interno contro la sua pelle. E lei contiene anche la prossima generazione, se volesse… Ma per il momento, lei è la somma di tutte noi donne, il totale. Lei è ciò che rimane.”
Una riflessione che ci raggiunge come una sferzata, e ci fa comprendere che siamo coinvolte tutte.