Fabio Giampietro: Void of Earth
Dal 15 al 28 Marzo presso la Mondo Arte Gallery in Via Brera 3 a Milano, sarà possibile visionare a mostra personale dell’artista Fabio Giampietro, dal titolo Void of Earth. Le opere di Gianpietro sono spesso di grandi dimensioni, l’artista stende il colore ad olio per poi raschiarlo direttamente dalla superfice facendo così emergere il bianco della tela; attraverso questa tecnica crea effetti di luce e contrasti tonali che danno forma alle architetture.
La mostra presenta un particolare percorso espositivo diviso in opere della prima serie (Vertigo) e in produzioni più recenti; Vertigo è così denominata poiché presenta le città vertiginose, dove il fruitore si trova di fronte a una riflessione romantica e sublime e gli edifici invadono lo spazio della tela suscitando un senso di soffocamento in una gabbia di cemento. La forza gravitazionale spinge verso il basso e sul ciglio di un grattacielo, si è costretti a guardare rimanendo soli con le proprie inquietudini davanti a città enormi ma allo stesso tempo desolate.
Con il vuoto sotto i piedi Void of Earth provoca un sentimento di smarrimento innescato da battiti veloci di un cuore in palpitazione. Fabio Giampietro riesce attraverso le sue opere, a far sentire l’ebbrezza della vertigine e l’adrenalina del cadere, la paura della fine, di un precario equilibrio, una dimensione a metà fra la voglia di lasciarsi andare e la razionalità di mettersi in salvo.
Nei lavori più recenti l’artista va oltre il semplice vedere, si addentra nei meccanismi della rappresentazione; il vuoto della terra diventa il linguaggio con il quale vincere la tensione. Nelle opere di Gianpietro si dilatano immagini scaturite dall’insieme di edifici ammassati, dove l’uomo si avvale di significati simbolici.
L’artista utilizza spesso immagini rassicuranti dotate di valore storico, come il Cristo del Mantegna, che veglia sulla desolazione della città o la Medusa di Caravaggio, il cui grido inghiotte le paure nella metropoli. Importante per la filosofia di questo artista il rimando continuo fra costruire e decostruire, aggiungere e togliere, raffigurazione fisica e astrattismo, tutto in una cornice di ambienti illusori e desolati.
Lucia Arezzo
15 marzo 2012