Body Worlds: Roma scopre l’anatomia umana

2duerighe ha visitato per voi la prima mostra Body Worlds italiana a Roma. Un viaggio all’interno del corpo umano unico nel suo genere, difatti l’inventore di queste esposizioni, il Dott. Gunter von Hagens dal 1977 usa una particolare tecnica detta plastinazione per bloccare la decomposizione e poter così preservare i corpi umani nel tempo.
La prima mostra Body Worlds ha avuto luogo in Giappone nel 1995, da allora ha fatto il giro del mondo toccando oltre 65 tra le città e le capitali più importanti del globo.
La plastinazione di un corpo è un processo molto lungo, per prima cosa i corpi vengono riempiti di formalina attraverso le arterie, poi si rimuove pelle e tessuti adiposi, e solo dopo un meticoloso lavoro volto a separare le singole strutture anatomiche vi è la modellazione della postura. Si creano così veri e propri modelli del corpo umano reali destinati alla sensibilizzazione sanitaria ed alla formazione scientifica e medica. La mostra che sta avendo luogo a Roma da molto risalto non solo al ruolo del cuore come organo fondamentale e che ci “contraddistingue”, il Dott. Von Hagens ha più volte dichiarato di “non aver mai trovato due cuori uguali”, ma ha posto l’attenzione su cosa significhi veramente rispettare il nostro corpo.
In una delle sale espositive possiamo così trovare due polmoni a confronto, uno è quello di un non fumatore, sporco di catrame e polveri sottili, nero come la pece, l’altro è di un non fumatore, roseo e ben più armonico. Le reazioni dei visitatori, soprattutto dei fumatori sono state di totale shock. Rendersi conto di danneggiare in quel modo il proprio corpo fumando non gli era mai sembrato così grave prima della visione dei due polmoni a confronto.
Altra area della mostra che ha riscosso particolare interesse quella inerente la nascita. Per la prima volta si è potuto vedere il processo di formazione fetale dalla quinta alla trentaseiesima settimana di gestazione, una visione che ha fatto riflettere i visitatori soprattutto sul tema “aborto”. Come detto in precedenza le mostre Body Worlds hanno lo scopo principale di sensibilizzare le persone, nel far prendere coscienza anche al cittadino medio delle proprie capacità, della propria struttura fisica ed anatomica. Forse questo in effetti è il modo migliore per far crescere la cultura della società in campo anatomico e non solo. Difatti rispettare il proprio corpo ed essere culturalmente avanzati vuol dire anche sapere e capire quali sono i nostri limiti.
Un’altra aerea (quella che chiude la mostra) è dedicata all’importanza di una corretta alimentazione: “sei quello che mangi”, fanno notare gli espositori. Lo dicevano anche i latini, ed i visitatori nel constatare concretamente le conseguenze di una dieta “esagerata” sono rimasti allibiti.
Ora dopo aver scoperto che si tratta di corpi umani, pastinati vi domanderete se sia etico quanto fatto dal Dott. Von Hagens. Vi invitiamo a leggere il documento inerente il processo etico sulle mostre Body Worlds svoltosi nel 2004 e disponibile sul sito www.bodyworlds.it noi di 2duerighe vi diremo che ogni corpo presente nelle mostre è frutto di donazione volontaria effettuata in vita da persone che volevano (in prevalenza) permettere al dott. von Hagens di offrire una visione reale del corpo umano. Forse a chi è più religioso questa può sembrare un’azione che mira ad invadere un campo che dovrebbe rimanere nella sfera dell’immaginario. Ma ragionandoci su si può comprendere come ciò sia un modo per far crescere la percezione del nostro corpo, crescere culturalmente. Molti di voi ricorderanno che i più grandi scultori o pittori, hanno nel corso della loro vita sezionato corpi umani deceduti per capire quale fosse l’anatomia umana e così meglio rappresentarla, molti chirurgi, medici e professionisti del settore spesso non hanno una formazione adeguata in merito. Una mostra come questa non può che aiutare in ciò, e facendo crescere la conoscenza del cittadino medio quella del professionista del settore è destinata ad aumentare in proporzione. Un mostra che apre la mente quindi e che non lascia solo i corpi esposti spogli della pelle che ci ricopre ma anche l’animo di chi li guarda.
di Enrico Ferdinandi
12 novembre 2011
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