Samuel Stern l’uomo tra due mondi
Qualche tempo fa vi ho parlato per la prima volta qui su 2duerighe.com del libraio di Edimburgo e del suo grandissimo successo editoriale, partendo dalla sua nascita fino ad arrivare ai giorni nostri, omaggiando il suo primo anno di vita con un articolo che ne analizza il percorso e lo speciale per il suo primo compleanno.
Mi riferisco a Samuel Stern, un personaggio del fumetto italiano nato dalle idee e dalla china di Gianmarco Fumasoli e Massimiliano Filadoro ed edito da Bugs Comics, casa editrice che si sta facendo largo nell’editoria italiana da qualche tempo.
Il numero di questo mese in edicola per il nostro eroe si intitola Tra due mondi, ed è un chiarissimo esempio che conferma quanto detto in quello speciale sul percorso che il libraio di Edimburgo sta percorrendo insieme al fidato Duncan e di quanta voglia di sperimentare ci sia in casa Bugs, pur rimanendo sempre fedeli ad una linea guida ben precisa.
Samuel Stern tra due mondi
Il numero 13 di Samuel Stern parte con una prefazione semplice di Gianmarco, che lascia intendere che il percorso fatto finora da Samuel sia in sintonia perfetta tra l’amore per il pubblico e la visione generale dell’opera da parte del suo curatore, ma con la voglia di provare anche strade diverse.
Lo stesso Gianmarco parla di storie su più volumi, di una maggiore continuità tra i vari volumi, di ritorno al passato e di un collegamento molto marcato con gli avvenimenti letti nel numero tre, intitolato Legione, un numero molto importante per la serie (come avevamo analizzato nello scorso articolo) e che pare aver gettato le basi per un futuro ancora oscuro per noi lettori.
La storia di questo mese si apre infatti con una scena pulita e leggera, stracolma mi spazi bianchi e molto ampi, e che fa immergere il lettore nella tranquilla (almeno all’apparenza) Rutherglen, nel South Lanarkshire, dove farà la conoscenza di quelli che saranno i protagonisti di questa storia, ovvero Joshua, un bambino affetto da un disturbo da deficit di attenzione/iperattività, e sua madre Grace.
Ovviamente non voglio rovinarvi in alcun modo il piacere della lettura di questo volume, quindi mi soffermerò a quello che sto per dire, ovvero a pagina dodici, dove finisce l’introduzione alla storia ed inizia il succo della narrazione.
A pagina dodici infatti il registro grafico cambia molto, sia in modo visivo che in modo narrativo, facendoci leggere un flashback di qualche giorno prima degli eventi narrati nelle prime pagine, che ricollega questo numero tredici ad un altro numero importante per la storia, ovvero il sette, intitolato L’agenzia.
Con il cambio di retini cambia anche la tensione narrativa che l’opera vuole dare, passando da tavole ampie e molto bianche, dagli angoli ben definiti e spigolosi, a tavole piene di grigio e con gli angoli arrotondati, e questo in concomitanza dell’entrata in scena di una nostra vecchia conoscenza dell’agenzia, Gillian, il misterioso agente che tenta in tutti i modi di arruolare Samuel tra le sue fila.
L’importanza dei colori
Come dicevo qualche riga sopra, mi piacerebbe lasciare a voi il piacere della scoperta della lettura di questo volume, che parte da un fatto molto semplice, come la malattia del nostro giovane protagonista, per poi allacciarsi a diversi fili narrativi che hanno portato Samuel fin qui, come ad esempio la Legione e l’Agenzia che ho citato prima.
Tuttavia, vorrei soffermarmi su due punti chiave che secondo me caratterizzano il fumetto di Samuel Stern e che in questo Tra due mondi sono molto marcati, ovvero il gioco dei colori e la percezione della realtà.
Bugs Comics con Samuel Stern sta facendo un ottimo lavoro, personalizzando in maniera minuziosa ogni suo volume e sottolineando l’importanza narrativa del bianco e del nero in un fumetto di stampo horror.
Le tavole di Samuel giocano spesso, infatti, con i colori, trasmettendo molto di più di quanto farebbero delle didascalie o delle immagini extra. Quando il clima è leggero ed i personaggi sono tranquilli, abbonderà il bianco, come all’inizio di questa storia o nei momenti lontani dal pericolo, mentre quando si manifesterà l’occulto il tutto si riempirà di nero, marcando la paura presente nei protagonisti di quelle singole tavole.
Paura percepibile dallo sfondo delle tavole nere, ma che spesso non è raffigurata nelle creature o nelle emanazioni dell’occulto, che restano molto spesso sui toni del grigio, per creare un mix di colori pesanti che lascia poco spazio alla tranquillità
Parlando di occulto invece, non possiamo non citare questa vena, sempre presente all’interno dei volumi, di voler costantemente mettere in dubbio le particolarità di Samuel, anche davanti ad esempi fisici di stranezze inspiegabili, come quelle presenti nell’Agenzia.
Una formula che porta sempre il lettore a porsi delle domande e sottolineata, nella maggior parte dei casi, dal fulcro delle attività occulte, che spesso nascono da normali malesseri o malattie, come spiegato anche nella prefazione dell’intera opera di Samuel Stern che abbiamo analizzato nello scorso articolo.
Quindi io vi consiglio di fare un salto in edicola e di recuperare questo numero tredici di Samuel Stern intitolato Tra due mondi, anche se parte della storia viene ricamata su fatti avvenuti nel passato della saga, perché sicuramente saprà incuriosirvi e vi farà venire voglia di abbracciare l’oscurità che vive nella pagine del libraio di Edimburgo.