Nilde Iotti raccontata a Senza Rossetto: un podcast che unisce le donne di ieri e di oggi
“Alle urne le donne, le nostre donne tanto ansiose di tempi migliori”, scriveva un editoriale del Corriere della Sera per invitare le donne al referendum del 2 giugno 1946. A settant’anni di distanza, Giulia Cuter e Giulia Perona nel podcast Senza Rossetto si interrogano sulla questione femminile e sull’arrivo di questi “tempi migliori”, che forse non sono ancora arrivati. Nella prima stagione, composta da tre episodi, affidano la riflessione a tre scrittrici contemporanee che, attraverso racconti brevi, narrano i ponti che uniscono le donne del 1946 e quelle di oggi, mettendo in luce i cambiamenti che la storia ha portato alla condizione della donna: dalla relegazione alla sfera privata alle conquiste nell’elettorato attivo.
Perché un podcast
“Senza rossetto è un progetto che racconta le donne (quelle di ieri, quelle di oggi e quelle di domani) oltre ogni convenzione e stereotipo che la società attribuisce all’universo femminile.” Sono queste le parole delle autrici del podcast e questa è la finalità della loro idea: porsi domande su come la vita delle donne è cambiata, quali battaglie abbiamo vinto e quali perso.
Senza rossetto nasce il 2 giugno 2016 per festeggiare il settantesimo anniversario del primo voto politico delle donne italiane durante il referendum del 1946. Da allora le due autrici non hanno mai smesso di cercare le risposte per accendere un dibattito mai tanto attuale, quello della parità di genere; la scelta di rendere fruibile al pubblico dei racconti brevi tramite un podcast, nuovissimo mezzo di comunicazione, è una scelta azzardata e allo stesso tempo azzeccata. Il podcast si inserisce nei nuovi modi di fare cultura: ha in sé l’obbligo all’ascolto di un programma radiofonico e la velocità di un social network. È un ponte tra passato e presente, così come lo è Senza Rossetto.
La ragazza con la collana
Ad Annarita Briganti hanno chiesto una riflessione sul ruolo della donna nel mondo del lavoro, con tutti i suoi ostacoli e le sue difficoltà, e lei ha scelto come protagonista del suo racconto una ragazza romana che aveva sempre indosso una vistosa collana di perle: Nilde Iotti, la prima donna presidentessa della Camera dei deputati. Nilde Iotti aveva poco più di vent’anni e non sapeva cosa fare della sua vita. Non sapeva se insegnare e vivere nella sicurezza delle quattro mura di una scuola o gettarsi a capofitto su campi ancora non esplorati da altre donne. Capì subito che il mondo del lavoro non era ancora pronto ad accoglierla. Ad ogni colloquio le chiedevano se avesse intenzione di avere figli o se li avesse già, e non sapeva mai quale fosse la risposta giusta.
La chiamavano ‘signorina’, come se non fosse laureata o come se la sua laurea valesse un po’ meno di quella di un uomo. Essere donna in un posto di tutti uomini era difficilissimo. Di questo Nilde se n’era accorta e non lo accettava. Scelse di entrare in politica con il Partito Comunista, allora guidato da Palmiro Togliatti. Di quest’uomo sposato lei si innamorò, e, nascosti dagli occhi dei compagni, iniziarono la loro turbolenta storia d’amore. Quando vennero scoperti pensò che fosse meglio ritirarsi, che un tale scandalo avrebbe solo aggiunto un peso alla strada già difficile che avrebbe dovuto percorrere per arrivare dove voleva. Invece, come sempre, ha scelto la strada più difficile, quella fuori dalle convenzioni, per far vedere a tutti che lei valeva al di là dell’uomo che amava.
Le sue conquiste, le nostre conquiste
Ha così inizio una rivoluzione femminista senza precedenti: una donna che si fa largo in un mondo di uomini per far capire al mondo che il tempo delle cariche prettamente al maschile è finito, e per far valere i diritti fondamentali delle donne. La lotta per rendere legale il divorzio prima e l’aborto poi sono solo due delle grandi conquiste passate anche tra le mani di Nilde Iotti. La scrittrice Michela Murgia sostiene che una donna non è femminista se arriva nei posti di potere, ma lo è se aiuta anche le altre ad arrivarci. Nilde Iotti è stata una pioniera in ogni aspetto della sua vita e lo è sempre stata non per apparire forte, ma per dare forza al volto pubblico delle donne.
Io stessa – non ve lo nascondo – vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione. Essere stata una di loro e aver speso tanta parte del mio impegno di lavoro per il loro riscatto, per l’affermazione di una loro pari responsabilità sociale e umana, costituisce e costituirà sempre un motivo di orgoglio della mia vita.
Nella parte iniziale del suo discorso d’insediamento come Presidente della Camera dei deputati, l’onorevole Iotti sottolinea il carattere storico e sociale della sua elezione. È per questo che il podcast Senza Rossetto la annovera tra le donne che fanno da ponte tra passato e presente: le sue battaglie e le sue conquiste sono oggi per noi la base da cui partire per arrivare alla totale parità di genere. E se un giorno ai colloqui di lavoro le donne non dovranno più sentirsi chiedere delle loro gravidanze, se riceveranno il giusto rispetto, se non dovranno più assimilarsi alle visioni maschili sul lavoro e se tutte insieme arriveranno ai vertici delle cariche istituzionali, allora vorrà dire che ciò che lei ha fatto è eredità permanente per il pensiero femminista italiano.
Nilde Iotti era una donna che sognava una carriera da uomo, ma che non usciva mai di casa senza una collana vistosa: è stata questa la sua rivoluzione.