Prostituzione: cultura, ricorrenze e curiosità

“Constatato ovunque un allarmante aumento delle malattie veneree, visto che le prescrizioni moraleggianti a poco o niente servono al fine di reprimere il desiderio dell’un sesso verso l’altro, si suggerisce l’organizzazione statale dei bordelli, completa di controlli medici e di un fondo per la pensione“.
Questa l’ironica e satirica tesi di un volumetto apparso nel 1724. Una delle più celebri opere di Bernard Mandeville: “Modesta difesa delle case di piacere”.
Più ancora che provocare e scandalizzare, l’intento dell’autore è di condannare l’ipocrisia in ogni sua forma di manifestazione. Un’ipocrisia che finge di risolvere il presunto problema nell’unico modo che essa stessa conosce, e cioè occultando la realtà.
Avviciniamoci un attimo, nel tempo e nello spazio. Il novecento in Italia.
L’immagine mostra un cosiddetto casino nel 1912.
L’intenzione della donna è forse quella di esprimere, con un tocco di malizia, sicurezza e disponibilità.
Oggi queste foto ci fanno sorridere. Troviamo la donna bellissima nel suo giovane e ingenuo viso.
Questo tipo di cartoline sono diventate col tempo arte, e raccontano gli anni che vanno dal 1910 al 1930.
Foto che esaltavano il corpo delle donne nella loro morbida fisicità.
Scatti davvero “spinti” per quell’epoca ma che avevano ampissima diffusione in ogni ambiente, dalle bettole ai salotti borghesi.
Case chiuse, 60 anni fa la legge Merlin
Anniversario storico! È il 1958 quando la legge Merlin, dal nome della promotrice, la senatrice Angelina Merlin, viene approvata.
Donna tutta d’un pezzo Lina Merlin. Politica, partigiana, insegnante, componente dell’Assemblea Costituente e prima donna a essere eletta al Senato.
Classe 1887, nei primi anni del ‘900 si laurea in letteratura francese (caso raro per una donna) e inizia la professione di maestra.
Cominciò subito a rendersi conto delle condizioni in cui vivevano le donne del suo tempo: in particolare non tollerava l’ipocrisia dei capi di famiglia religiosi e osservanti, che non trovavano alcuna contraddizione tra i loro principi e il frequentare le prostitute.
Le case chiuse erano infatti considerate luogo di svago dove i giovani potevano fare esperienza, mentre sarebbe stato scandaloso per una donna avere rapporti sessuali fuori del matrimonio.
Nel 1919 un amico la invita a far parte del movimento fascista: c’è bisogno di organizzare le donne e lei sembra la persona ideale. Lina si sente attratta invece dagli ideali del socialismo che ritiene più vicini alla sua mentalità e alla sua morale. Si iscrive perciò al Partito Socialista Italiano, cominciando a collaborare al periodico “La difesa delle lavoratrici”, di cui in seguito assumerà la direzione.
Collabora con il deputato socialista Giacomo Matteotti a cui riferisce nei dettagli le violenze perpetrate dalle squadre fasciste nel padovano.
Quando la legge Merlin entra in vigore nel 1958, le case chiuse sono 560 e ospitano circa 2.700 prostitute.
Se guardiamo alla Storia, può sembrare quasi ieri. In fondo parliamo (in molti casi) dei tempi dei nostri genitori.
Potrebbe sorprendere ma ancora oggi la definizione di prostituzione in Italia pare non sia del tutto chiara.
Essa è definita come scambio di servizi sessuali per denaro ed è lecita. Sondaggi rilevano come la gente non sia a conoscenza di questo dettaglio.
E’ illegale ogni altra attività collaterale come il favoreggiamento, lo sfruttamento, l’organizzazione in luoghi chiusi come bordelli ed il controllo in generale da parti terze.
Oggi come ieri, il tema continua ad alimentare politica, letteratura e cinematografia.
Eppure si fatica a parlarne con serenità. Invece di sconfiggere l’inutile tabù, distogliamo lo sguardo e ci riscopriamo moralisti. Almeno per quella manciata di minuti che serve a condannare il sesso per denaro, subito prima di rimettere tutto sotto il tappeto, non farsi una propria idea e semplicemente non pensarci più.