Letteratura al femminile: 5 donne del ‘900 italiano

La letteratura italiana (e non solo) è sempre stata dominata dalle figure maschili, che hanno eclissato le scrittrici e poetesse dei diversi secoli, grazie ai maggiori mezzi a loro disposizione, per colpa di un sistema tendenzialmente poco equilibrato. Le donne in letteratura, però, non sono mosche bianche raramente ravvisabili e il Novecento italiano ne è un esempio concreto. Ecco di seguito 5 delle maggiori scrittrici italiane del XX secolo: donne pregne di energia e di passione, portatrici di speranze o di paure, ma tutte coraggiose e determinate, destinate a lasciare il loro segno nella storia.
1. SIBILLA ALERAMO (pseudonimo di Rina Faccio)

Piemontese, è una figura-chiave del femminismo d’inizio secolo. Figlia di un padre autoritario, studia da autodidatta e nel 1906 pubblica Una donna, romanzo autobiografico di enorme successo, in cui racconta la sua giovinezza e la violenza subita dall’uomo che poi diviene suo marito e dal quale riesce a scappare, liberandosi dalle catene della sua schiavitù coniugale. Tra gli amori più noti si ricordano lo scrittore Campana e il pittore Boccioni.
2. ANNA BANTI (pseudonimo di Lucia Lopresti)

Fiorentina di origine calabrese, studia storia dell’arte all’università di Roma con il maestro Roberto Longhi, che poi sposa. Desiderosa di esplorare le diverse condizioni della donna nel corso dei secoli, è autrice della “biografia fantastica” Artemisia, dedicata alla pittrice secentesca Artemisia Gentileschi.
3. ALDA MERINI

La follia le è stata compagna lungo gran parte della vita, costringendola a frequenti ricoveri in case di cura, durante le cui permanenze però non smette di scrivere e di dare libero sfogo alla sua anima, con uno stile irruento e passionale. Giovanni Raboni la definisce pertanto “una forza della natura”. Tra le raccolte di poesie più note, si ricorda Folle, folle, folle d’amore per te, con un’introduzione di Roberto Vecchioni.
4. ELSA MORANTE

Enfant prodige della letteratura italiana, inizia a comporre favole e racconti all’età di soli 5 anni. Moglie di Alberto Moravia (da cui poi si separa), vive intensamente gli orrori della guerra, riuscendo a raggiungere la serenità nel dopoguerra, quando pubblica L’isola di Arturo, che le consente di vincere il Premio Strega. L’opera è un romanzo di formazione, colmo della teoria psicanalitica degli archetipi di Jung.
5. NATALIA GINZBURG

Scrittrice attiva anche a livello politico, fa del microcosmo domestico la sua cifra letteraria, dedicando molte sue opere all’analisi dei rapporti interni al nucleo familiare, in chiave spesso pessimista e a tratti tragica. È nota ai lettori grazie a Lessico famigliare, romanzo autobiografico che descrive la vita quotidiana dei Levi (il suo cognome da nubile), analizzando i caratteri opposti del padre e della madre, in un’opera intrisa di un confortante senso di appartenenza.