Delitto Rea – l’ipotesi investigativa al vaglio degli inquirenti sembra smentire la ricostruzione di Parolisi

di Patrizia Tarli
Nei giorni scorsi l’abitazione di Salvatore Parolisi è stata teatro di numerosi sopralluoghi, effettuati dai militari del Ris e del Ros e dai carabinieri. Dall’appartamento, sito a Folignano ( nel capoluogo piceno ) e dove il caporalmaggiore viveva insieme con la moglie e la figlia di 19 mesi, sono stati portati via dai militari in borghese numerosi oggetti.Intanto l’attenzione degli investigatori in questi momenti si sta concentrando sull’ultimo pasto di Melania, consumato tra le 13 e le 14 del 18 aprile, giorno della scomparsa – ciò in quanto dalle due autopsie effettuate sul corpo della donna è emerso che è stato uccisa durante la prima fase della digestione.
Le indagini, quindi, si limiterebbero ad un arco di tempo di circa due ore e hanno il fine ultimo di accertare la presenza o meno della 29enne nel pianoro di Colle San Marco – ovvero il luogo dove, secondo Parolisi, si trovavano il 18 aprile scorso prima che la donna si allontanasse per cercare un bagno.
Se l’ipotesi investigativa fosse accertata e se la donna fosse morta durante la prima fase della digestione, si verificherebbe un contrasto con ciò che ha dichiarato il marito, in quanto è impossibile che la donna sia mai stata a Colle San Marco – viceversa Melania potrebbe aver mangiato a Ripe di Civitella tra le 13 e le 14 ed essere stata uccisa tra le 14.30 e le 15.00 del 18 aprile.
Per ora solo sospetti da parte degli investigatori, che aspettano di entrare in possesso di altri dati e che vengano resi ufficiali i risultati degli ultimi riscontri medici.
Intanto Adriano Tagliabracci, l’anatomopatologo che ha effettuato la seconda autopsia sul corpo di Melania presso l’ospedale “Mazzini” di Teramo, ha detto di non sapere se è stata colpita da accucciata, magari quando si era appartata per fare bisogni, in ogni caso – sue parole – “…di sicuro è stata colpita anche alle spalle”.