Sentenza Cucchi: tutti assolti. E dal sindacato della polizia: “Si cerchino responsabilità altrove”
ROMA – Il mondo civile a partire dai politici e poi via via gli addetti ai lavori e cittadini comuni, rimangono indignati nell’apprendere la sentenza di assoluzione per insufficienza di prove di tutti gli imputati sul caso Cucchi.
In primo grado c’era stata la condanna della Corte d’Assise. Ora la sentenza di assoluzione dei giudici della II sezione della Corte d’Appello di Roma, è destinata a far discutere.
Per la morte del giovane non è stato trovato alcun colpevole, né peraltro sono state accertate responsabilità penali: prosciolti i sei medici, i tre infermieri e i tre poliziotti (questi ultimi già prosciolti nel precedente grado di giudizio),
I primi a contestare, comprensibilmente, sono i genitori che in lacrime hanno affermato: “lo hanno ucciso un’altra volta”. Ma in prima linea, come sempre, la sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, che con determinazione, commentando a caldo la sentenza ha detto: “Nessun colpevole per la morte di mio fratello”. Poi anche lei in lacrime ha esternato: “Una giustizia malata ha ucciso Stefano. Mio fratello è morto in questo palazzo cinque anni fa, quando ci fu l’udienza di convalida del suo arresto per droga, e il giudice non vide che era stato massacrato”. Infine aggiunge: “La famiglia non ci sta e continueremo la nostra battaglia finché non avremo giustizia – facendo intendere un ricorso in Cassazione – perchè non si può accettare che lo Stato sia incapace di trovare i colpevoli.
E’ nata poi una polemica su un comunicato del Sap, sindacato autonomo di polizia, nel quale si legge: “Giusto così, vita dissoluta”.
Non meno dura la dichiarazione di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, che tra l’altro, senza mezzi termini, sia pure riconoscendo il diritto alla famiglia di “delirare” per il dolore, afferma: “Le morti violente che non hanno trovato giustizia sono ben altre. Basta cercare un colpevole ad ogni costo! Se si vogliono spiegare certe responsabilità si guardi altrove, magari in famiglia!”
Il legale della famiglia, Fabio Anselmo, anche lui deluso, ma non abbattuto afferma: “Era quello che temevo. Vedremo le motivazioni e poi faremo ricorso”.
Dall’altro lato della barricata, Gaetano Scalise, il legale del professor Aldo Fierro, primario del reparto detenuti dell’ospedale Pertini, esprime soddisfazione dicendo: “Era quello che ci aspettavamo come risultato minimo. Siamo molto soddisfatti. Poi aggiunge, il punto nodale è che esistono dubbi sulla causa di morte di Cucchi, e questo esclude la responsabilità del medici”.
Per i legali di Luigi De Marchis Preite, altro medico imputato invece è “Una sentenza assolutamente equilibrata perché dà atto dei dubbi che la perizia non era riuscita a risolvere”.
In generale poi, le forze dell’ordine e altri addetti ai lavori coinvolti nella triste vicenda, non nascondono la loro soddisfazione.
Sebastiano Di Mauro
01 novembre 2014