Ventiduesimo anniversario Strage di Via D’amelio

Palermo. Questa sera un centinaio di persone ha partecipato al sit-in del movimento delle Agende Rosse davanti al Palazzo di Giustizia di Palermo, per ricordare il ventiduesimo anniversario della strage del 19 luglio 1992 in via D’Amelio, in cui vennero barbaramente ammazzati dalla mafia, il giudice Paolo Borsellino ed i membri della sua scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina.
Questi uomini vennero disintegrati in pochi istanti, ma il loro ricordo non potrà sparire nelle coscienze civili degli italiani onesti, desiderosi di lottare in difesa della legalità.
Dopo il sit-in si è formato un corteo diretto al Dipartimento di Giurisprudenza per la conferenza “Un Paese senza verità. Continuare a cercarla 22 anni dopo la strage di via D’Amelio”, a cui hanno partecipato, tra gli altri, Salvatore Borsellino, fratello di Paolo e fondatore delle Agende Rosse.
Nel corso della manifestazione i partecipanti, che indossavanomagliette a sostegno di Agnese Borsellino, moglie di Paolo, hanno intonato cori a favore del magistrato Nino Di Matteo e contro il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Tanti gli striscioni presenti in piazza Vittorio Emanuele Orlando, sui quali si leggeva: “Napoli non lascia solo Di Matteo”, “Fuori la mafia dallo Stato”, “Via D’Amelio strage di Stato”.
Salvatore Borsellino, prendendo la parola ha detto:“Non mi piace parlare di quella strage come di un ricordo cristallizzato. Siamo qui per lottare per la verità e la giustizia, che attendiamo ancora dopo 22 anni. Non solo, ma chi tenta di arrivarci viene ostacolato in tutti i modi”.
Poi Borsellino è tornato a chiedere che si apra un processo sull’agenda che il fratello portava sempre con sé.
Sebastiano Di Mauro
18 luglio 2014