Triplice omicidio a Santhià, nel vercellese. Due coniugi e figlia trovati morti nella loro villetta. Arrestato il nipote
Sono ancora molti i dubbi su cosa sia effettivamente successo nel triplice omicidio consumato nel pomeriggio di oggi in una villetta di Santhià, nel vercellese. Le notizie sul caso, comprensibilmente, essendoci delle indagini in corso, filtrano molto lentamente.
Al momento si sa che i corpi dei coniugi Manavella, Tullio e Pina, e della figlia 58enne Manavella sono stati trovati questa mattina, sembra dalla badante e i militari dell’Arma, intervenuti sul luogo del delitto hanno provveduto ai rilievi necessari per poter fare luce su quanto avvenuto, però mantengono il più stretto riserbo, non scartando nessuna ipotesi.
Dall’esito dei primi accertamenti, sembra che le tre vittime, trovate due a piano terra ed una al primo piano, presentino delle ferite alla testa e che siano stati colpiti con un corpo contundente, ma non si esclude l’uso di un’arma da taglio. Ora sono in corso accertamenti più approfonditi, per accertare le dinaniche dell’atroce delitto.
Gli indizi pare siano ricaduti, fin da subito, sul nipote 25enne dei due anziani, figlio dell’ex pallavolista Gianluca Manavella che al monento dell’intervento era irreperibile, ma che in tarda serata è stato trovato a Venezia con i vestiti sporchi di sangue. E’ stato lo stesso giovane a presentarsi spontaneamente alla Polfer dello scalo ferroviario di Venezia, dove avrebbe dichiarato: “Sono stato io, sono stato io. Volevo costituirmi da voi, e non a Vercelli”. Sulla base della sua confessione è stato disposto l’arresto e il trasferimento in carcere, in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del magistrato che segue l’inchiesta.
La popolazione di Santhià è rimasta scossa da questo efferato episodio criminoso e il sindaco, Angelo Cappuccio dice: “attendiamo di capire cosa sia successo”.
Sebastiano Di Mauro
16 maggio 2014