Un infarto ha strocato a 58 anni, Florin Cioaba, ‘Re dei Rom di tutto il Mondo‘, che viveva nell’antica cittadina di Sibiu, in Romania, ma che si trovava in vacanza ad Antalya – Turchia.
Florin Cioaba, era figlio di un sopravvissuto alla persecuzione nazista in Romania, che era stato deportato ad opera del maresciallo Ion Antonesc, il dittatore alleato del Reich hitleriano, che aveva impegnato la sua vita per migliorare le condizioni di vita e promuovere la tutela dei diritti dei 12 milioni di persone della “nazione” Rom dispersa in tutta Europa.
Come il padre Ion Cioaba, anche Florin era molto rispettato all’interno della comunità rom romena, tanto che aveva ereditato dal padre il titolo di Bulibasha e alla morte del padre, nel 1997, Florin si era autoproclamato re della “nazione” Rom e in diverse foto ufficiali era ritratto con scettro e corona d’oro.
Florin Cioaba, nonostate egli stesso fosse sposato dall’età di 14 anni e avesse dato in moglie la figlia dodicenne, si era poi revveduto e si era impegnato contro i matrimoni minorili e combinati.
Il suo impegno maggiore si deve però a far uscire i 12 milioni di nomadi dalle antiche rigide tradizioni di una società costituita in clan, promuovendo ed incoraggiando le famiglie della diaspora a praticare i mestieri tradizionali, ma sopratttutto a dare un futuro ai loro figli garantendogli struzione.
In Romania le statistiche ufficiali stimano la presenza di 619.000 Rom residenti, ma altre stime dicono che sono almeno 2 milioni e da quando Bucarest è entrata nell’Unione europea nel 2007, ‘Re’ Cioaba ha tentato in tutti i modi di dare voce a questo popolo, fino ad ora discriminato, e prima ancora perseguitato e sterminato dai nazisti, come gli ebrei.
Nel 2004 aveva tentato, senza riuscirvi, a farsi eleggere senatore nel parlamento di Bucarest, ma si era però guadagnato l’amicizia dell’attuale presidente rumeno Traian Basescu, che spesso invitava nelle festività Rom e che, appreso della morte, ha presentato le sue condoglianze alla famiglia di Cioaba e all’intera comunità rom.
Sebastiano Di Mauro
19 agosto 2013