La provocatoria richiesta della Polizia: un monumento per le violenze al G8 di Genova
La scorsa settimana aveva fatto discutere la decisione di intitolare a Genova un monumento alla memoria di Carlo Giuliani.
In quell’occasione il sindacato di polizia Coisp, per bocca el suon segretario Generale Franco Maccari aveva espresso una dura condanna ed ora chiede: “Quando sarà espressa una dura e pubblica critica ai violenti ed alla violenza che a Genova, durante il G8 del 2001, costrinsero un giovane militare rimasto in trappola ed in pericolo di vita ad usare l’arma d’ordinanza finendo così in un incubo senza fine che gli ha rovinato per sempre la vita? Quand’è che sarà eretto un monumento, a Genova, che ricordi a tutti l’inferno in cui furono trasformate le strade cittadine in quel luglio di dodici anni fa, e come dei criminali tentarono di imporsi sugli altri, su un’intera città con tutti i suoi cittadini, e sull’intero Stato italiano, devastando tutto e aggredendo tutti?”.
Il 20 luglio, si è cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica di Genova, con le gigantografie delle immagini delle devastazioni che si videro durante il G8 ad opera dei black bloc e, nello stesso giorno, nel corso di una manifestazione “parallela” in piazza Alimonda, è stato posizionato un monumento in granito in onore di Carlo Giuliani che ha preso il posto della targa inaugurata dieci anni dopo la sua morte.
Nei giorni a seguire è anche intervenuto Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum, chiedendo che la scuola Diaz venga dichiarata monumento di interesse nazionale,e che venga chiesto “formalmente scusa alle vittime della scuola Diaz per gli inqualificabili atti di violenza realizzati da persone che indossavano le divise della Polizia di Stato”.
Dopo tutto ciò conclude Maccari, per ridare “credibilità alle Istituzioni, in particolare a quelle genovesi, sarebbe uno straccio di spiegazione convincente del perché è stato consentito che Carlo Giuliani venisse onorato come un eroe, mentre in realtà si trovava in piazza Alimonda, quel giorno, con il volto coperto come un criminale, a impugnare armi improprie contro le Forze dell’Ordine, a distruggere tutto quanto trovava sul suo cammino ed a partecipare all’aggressione selvaggia ad un giovanissimo carabiniere solo e semisvenuto intrappolato dentro a un defender circondato dalle fiamme. Carlo Giuliani era là e partecipava attivamente alla peggiore aggressione alle Forze dell’Ordine che la storia recente ci abbia consegnato, ma a Genova campeggia nientemeno che un monumento in suo onore”.
Il disappunto di Maccari per queste disparità di vedute e soprattutto per l’assenza di prese di posizioni da parte delle Autorità chiamate in causa alle quali urla: “ Nessuno, ad oggi, ha trovato il coraggio di rispondere una sola parola. Certo, sappiamo che non c’è alcun caso mediatico da cavalcare, nè alcuna solidarietà ipocrita da mostrare a caldo a favore di microfoni e telecamere verso poveri manifestanti armati di tutto punto che volevano massacrare le Forze dell’Ordine, ma la maggior parte dei cittadini conservano il proprio senso critico, sanno leggere i fatti, e sanno leggere anche i silenzi…”
Sebastiano Di Mauro
28 luglio 2013