Milano: violenza su un uomo solo perchè gay. Il comune gli offre solidarietà e aiuto
É accaduto a Milano, quella città all’avanguardia del nord Italia, dove sabato scorso erano in 20 mila a sfilare sulle strade per il gay Pride, eppure proprio lo stesso giorno in cui si svolgeva la manifestazione un uomo, solo perché è stato identificato casualmente come omosessuale, è stato picchiato con violenza.
Questo è quello che è successo lo scorso sabato 29 giugno a Gianluca, 35 anni, originario di Caserta, ma residente a Milano da anni, svolgendo l’attività di commesso in un negozio di abbigliamento di Corso Buenos Aires.
Luca viaggiava in bicicletta, quando verso le ore 9,45, in via Sassetti – nel centro direzionale della città – si imbatteva in un’automobilista trentenne che, per banali cause viabilistiche, lo insultava, così come succede tante volte, purtroppo, anche nella civilissima Milano.
Ma la cosa sarebbe nata e morta lì, se il balordo non si fosse reso conto che il suo interlocutore era un omosessuale. A questo punto è sceso dall’auto è ha aggredito Gianluca, prima insultandolo pesantemente con epiteti riferibili al suo orientamento sessuale, ma ben presto passando alla vie di fatto e iniziando a colpirlo con violenza sul viso, tanto da spaccargli il naso. Poi, l’energumeno ed incivile, si allontanava a bordo della sua auto come se avesse fatto la cosa più normale del mondo, probabilmente – stupidamente – fiero di aver difeso l’”onore” della categoria dei “machi”.
A soccorrere Gianluca ci hanno pensato i suoi colleghi sul posto di lavoro, dove comunque si recava, i quali inorriditi dal suo viso insanguinato chiamavano i soccorsi per prestare le cure mediche.
Il trentacinquenne veniva quindi accompagnato al Fatebenefratelli, dove i medici lo giudicavano guaribile con una prognosi di quindici giorni, dimettendolo. Successivamente l’aggredito si recava in questura per denunciare l’accaduto. La denuncia veniva accettata per i reati di lesioni ed ingiuria con l’aggravante dell’omofobia.
Fin qui la cronaca di un brutto fatto che non bisognerebbe mai raccontare, nel senso che non dovrebbe mai accadere di fare l’esperienza vissuta da Gianluca, il quale sicuramente guarirà più o meno nei 15 giorni previsti dai sanitari, ma ci metterà molto più tempo a guarire le sue ferite dell’anima perchè molto più profonde.
Gianluca però sembra uno che non si arrende e, approfittando di essere a casa in malattia, si è rivolto al Comune di Milano dove da qualche mese è stata istituita una casella di posta elettronica a cui indirizzare denunce per episodi di discriminazione e ottenere un aiuto.
Così ha voluto mettere in piazza la sua storia perchè potesse servire ad altri e rafforzare la consapevolezza che essere gay non vuol dire essere meritevole di disprezzo o peggio, come nella fattispecie, essere fatto oggetto di violenza gratuita, solo perchè “diverso”.
L’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, ha voluto prendere spunto da questo fatto per ribadire la posizione del Comune e ha così commentato: “Siamo vicini a Gianluca e da noi avrà tutto il sostegno possibile per affrontare le prossime settimane e compiere tutti i passi che saranno necessari a fare chiarezza sull’accaduto nella speranza che chi lo ha aggredito possa essere identificato. Milano è e deve rimanere una città dove episodi di questo tipo devono essere condannati e isolati affinché il rispetto dell’altro, anche quando diverso da noi, guidi il comportamento di tutti”.
Infine Majorino ricordava nell’occasione, che: “La Casa dei Diritti che apriremo in autunno contribuirà a far emergere casi simili nei quali il Comune continuerà ad accompagnare e a seguire le vittime di ogni tipo di discriminazione e violenza”.
Anche noi facciamo i migliori auguri di pronta guarigione a Gianluca, dandole tutta la nostra solidarietà e ricordando a tutti che la casella di posta elettronica del Comune di Milano, dove denunciare ogni tipo di violenza è noslot@comune.milano.it
Sebastiano Di Mauro
3 luglio 2013