Vaticano: si dimette il direttore dello Ior ed il suo vice. Il Papa a sorpresa incontra i migranti a Lampedusa
Continua in Vaticano il terremoto finanziario iniziato con l’arresto di Mons. Nunzio Scarano, capo contabile della sezione straordinaria dell’Apsa.
Infatti altri due ieri hanno rassegnato le dimissioni. Sono il direttore generale dello Ior, Paolo Cipriani e il suo vice, Massimo Tulli, entrambi erano già indagati per riciclaggio dalle autorità italiane.
Proprio qualche giorno fa Cipriani, esprimendosi circa la necessità dell’esistenza dello Ior, aveva detto: “Per l’indipendenza finanziaria della Chiesa non solo è necessario ma doveroso avere lo Ior”.
La Sala Stampa Vaticana, in una nota fa sapere: “Dopo molti anni di servizio ambedue hanno deciso che questo atto sarebbe stato nel migliore interesse dell’Istituto stesso e della Santa Sede”.
Ora ad assumere la direzione generale ad interim, sarà l’attuale presidente dell’istituto, Ernst von Freyberg.
La questione ora passa al vaglio di Papa Bergoglio, che dovrà accettare le dimissioni e trovare una diversa soluzione, ma intanto si prepara ad una visita lampo sull’isola di Lampedusa, per il prossimo 8 luglio.
La visita pastorale, che non ha precedenti, sarà il primo viaggio in Italia di Papa Bergoglio e servirà ad incontrare gli immigrati e la popolazione nella difficile situazione dovuta ai continui sbarchi.
La decisione è scattata all’improvviso e nessuno ne era a conoscenza neppure in Segreteria di Stato, dalla quale fanno sapere ce il Papa ha deciso all’ultimo momento, dopo aver sentito del naufragio di una imbarcazione di immigrati africani lo scorso 21 giugno.
Il Papa, scortato dai pescherecci locali, raggiungerà il mare al largo, su una delle motovedette della Marina Militare, che in diverse occasioni hanno salvato la vita agli immigrati e getterà in mare una corona di fiori, in memoria di quanti hanno perso la vita nel disperato tentativo di raggiungere l’isola.
Il Papa si reca a Lampedusa, accompagnato da Mons. Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare di Benedetto XVI, accettando l’invito del parroco dell’isola, don Stefano Nastasi, che gli scriveva: “Questa comunità la invita a farsi pellegrino in questo santuario del creato, dove per migliaia di migranti, senza patria e senza nome, è rinata la speranza del domani nella certezza amica dell’oggi”
L’arcivescovo della diocesi agrigentina, Mons. Francesco Montenegro, presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei e presidente della fondazione “Migrantes”, fa sapere a nome del pontefice che non ci saranno cerimonie di benvenuto né saluti da parte delle autorità civili, militari e religiose di tutta la regione, perchè il papà desidera solo incontrare gli immigrati e la popolazione locale insieme a lui, il parroco ed il sindaco, per un momento di preghiera durante la messa, prevista allo stadio di Lampedusa.
In proposito infatti è stata diffusa una nota vaticana in cui si legge: “Le autorità si sentano dispensate dal partecipare alla visita, al fine di conservare così lo stile della visita del Papa che desidera incontrare soltanto la comunità religiosa e civile dell’isola”.
Il Papà, che non farà vacanze estive a Castel Gandolfo, rimarrà nella residenza Santa Marta per continuare ad occuparsi della riforma della Curia e dello Ior, in attesa che venga conclusa l’indagine da lui commissionata agli otto cardinali-consiglieri, con i quali dovrà valutare la delicata questione della banca vaticana.
Solo a Ferragosto il Papa raggiungerà la residenza estiva per l’Angelus e per una messa nella chiesa gestita dai salesiani antistante il palazzo apostolico.
Sebastiano Di Mauro
2 luglio 2013