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Margherita Hack è morta ieri notte all’età di 91 anni all’ospedale Cattinara di Trieste, dove era stata ricoverata da circa una settimana per l’aggravarsi di alcuni problemi cardiaci di cui soffriva da diverso tempo.
La scienziata ed astrofisica di fama mondiale, grande divulgatrice, fu la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico, era membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Unione Internazionale astronomi e della Royal Astronomic Society.
La Hack era nata a Firenze nel 1922 e si era trasferita a Trieste nel 1963, dove viveva in una casa nel quartiere di Roiano. In questa città ha insegnato astronomia all’Università fino al 1992, come titolare di cattedra. Non aveva figli, ma era una donna impegnata socialmente, vegetariana da sempre era anche una appassionata animalista.
Erano note a tutti le sue posizioni su etica, politica e religione e non ha mai nascosto di essere atea e di sinistra. Spesso veniva interpellata come opinionista da stampa e Tv, come ad esempio a proposito di centrali nucleari, sui diritti civili degli omosessuali, sul diritto all’aborto, all’eutanasia, ma anche per la ricerca sulle staminali embrionali e per il testamento biologico.
La Hack è stata presidente onorario dell’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti e garante scientifico del Cicap, Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale.
Margherita Hack, la cui mancanza si sentirà molto nel dibattito culturale italiano,
sarà sepolta con una semplice cerimonia privata, secondo le sue disposizioni nelle quali aveva lasciato indicazioni di essere seppellita nel cimitero di Trieste e senza alcuna funzione né rito.
Sebastiano Di Mauro
29 giugno 201